Capire se il gatto non sta bene: segnali da osservare nel comportamento e nell’aspetto

 

In questo articolo parliamo di...

  • I cambiamenti nel comportamento, come isolamento improvviso, apatia o vocalizzi inusuali, sono tra i primi segnali di disagio nel gatto. Questi segnali vanno letti come un campanello d’allarme per intervenire prima che si manifestino sintomi fisici evidenti.
  • Variazioni nell’appetito, nell’assunzione di acqua o nell’uso della lettiera sono indicatori chiave dello stato di salute interna del gatto. In particolare, difficoltà a urinare o sete eccessiva possono indicare patologie gravi che richiedono attenzione veterinaria immediata.
  • L’aspetto fisico del gatto, compresi il mantello, la postura e le espressioni facciali, fornisce segnali chiari di malessere. Anche sintomi come prurito, lesioni cutanee o secrezioni anomale devono essere trattati tempestivamente.

Alterazioni nell’appetito, vocalizzi insoliti o la tendenza a nascondersi sono campanelli d’allarme che spesso arrivano prima dei veri sintomi: saperli leggere può fare la differenza

I gatti comunicano il loro stato di salute in modi spesso silenziosi e discreti. A differenza di altri animali, tendono a mascherare sofferenza e disagio, un retaggio evolutivo che li aiutava a sopravvivere in natura.

Questo comportamento, sebbene affascinante, rappresenta una sfida per chi se ne prende cura. Imparare a decifrare i segnali, anche i più impercettibili, diventa quindi un atto di amore e responsabilità fondamentale.

L'osservazione quotidiana delle loro routine è il modo migliore per poter intervenire precocemente, trasformando una potenziale emergenza in un problema gestibile.

Il primo passo per decifrare questo linguaggio è prestare attenzione a come si muovono e interagiscono con l'ambiente circostante, poiché proprio i cambiamenti nel comportamento sono spesso i primi campanelli d'allarme.

Leggi anche: Pelo del gatto sempre lucido: accorgimenti semplici per un mantello sano e brillante

Cambiamenti nel comportamento del gatto: come riconoscere i primi segnali di malessere

Il comportamento di un gatto è uno specchio fedele del suo benessere. Un animale solitamente attivo e giocoso che diventa improvvisamente letargico, apatico e poco reattivo agli stimoli sta inviando un chiaro segnale di malessere.

Un altro comportamento insolito del micio a cui stare attenti è la tendenza a isolarsi: se il gatto inizia a nascondersi in luoghi insoliti, come dentro un armadio o sotto un letto, e vi rimane per lunghi periodi, è probabile che stia soffrendo.

Anche le vocalizzazioni possono cambiare: miagolii più frequenti, dal tono lamentoso o diverso dal solito. Talvolta, il dolore si manifesta con un'inaspettata aggressività o irritabilità, soprattutto se l'animale reagisce male quando viene toccato in una specifica area del corpo.

Qualsiasi deviazione dalla norma, inclusa una diminuzione dell'interesse per il gioco o per l'esplorazione, merita attenzione.

Questi segnali comportamentali sono spesso i primi a manifestarsi e possono precedere sintomi più evidenti, come quelli legati alle abitudini alimentari e all'uso della lettiera.

Gatto che non mangia, beve troppo o urina fuori dalla lettiera: quando preoccuparsi

L'appetito e le funzioni corporali sono tra gli indicatori più affidabili della salute di un gatto. Un calo dell'appetito o, peggio, il completo rifiuto del cibo, è uno dei sintomi più comuni e allarmanti che un proprietario possa osservare.

Contrariamente alla falsa credenza secondo la quale il gatto possa "curarsi da solo" digiunando, l’assenza di appetito è sempre un segnale preoccupante: i gatti non sono fisiologicamente adattati al digiuno e una mancata alimentazione superiore alle 24-48 ore può esporli a serie complicazioni metaboliche, motivo per cui è necessario rivolgersi tempestivamente al veterinario.

Problemi gastrointestinali quali vomito ricorrente, diarrea o, al contrario, costipazione, indicano un disturbo che necessita di approfondimento.

Parallelamente, è essenziale monitorare l'assunzione di acqua: un aumento marcato della sete (polidipsia) può essere spia di patologie importanti come diabete o insufficienza renale.

Un'attenzione particolare va riservata alla lettiera.

Difficoltà a urinare, sforzo evidente, produzione di poche gocce di urina o la scelta di urinare fuori dalla cassetta sono segnali di un potenziale problema alle vie urinarie, che nel gatto maschio può trasformarsi rapidamente in un'emergenza potenzialmente letale.

Tali disfunzioni interne non tardano a manifestarsi anche all'esterno, lasciando tracce evidenti sull'aspetto fisico dell'animale.

Un gatto non in salute, spossato e stanco | Rimosvet

Pelo opaco, perdita di peso e postura innaturale: cosa ci dice l’aspetto fisico del gatto

Il corpo di un gatto fornisce indizi preziosi sul suo stato di salute. Uno dei segnali più visibili è la condizione del mantello: se appare opaco, unto, arruffato o con presenza di forfora, significa che il gatto non si sta più prendendo cura della sua igiene come al solito, un chiaro segno di malessere.

È fondamentale anche monitorare il peso: una perdita o un aumento inspiegabili sono sempre motivo di preoccupazione.

Quanto alla disidratazione, invece, un test curioso e semplice è quello del “tenting cutaneo”: sollevando delicatamente la pelle sulla schiena del gatto, se non torna subito al suo posto si sospetta una disidratazione in corso. Va però ricordato che questo metodo ha sensibilità e specificità basse e non è affidabile senza un esame completo (mucose, tempo di riempimento capillare).

Insomma, come sempre, occorre affidarsi esclusivamente all'esperienza del proprio veterinario di fiducia.

A questo proposito si segnala che anche la postura nel gatto può rivelare molto: un gatto che sta male spesso assume una posizione incurvata, con la schiena arcuata e le spalle contratte, e può mostrare rigidità nei movimenti.

Infine, è importante osservare il muso: secrezioni da occhi o naso, gengive troppo pallide o insolitamente scure, orecchie abbassate o vibrisse rivolte verso il basso sono tutti segnali di dolore o malattia.

Quando questi segni si combinano o si presentano in forma acuta, la situazione potrebbe essere un'emergenza.

Quando la pelle del gatto parla: segnali di fastidio e soluzioni naturali per dare sollievo

Oltre a questi segnali generali, è importante ispezionare la pelle per individuare eventuali problemi cutanei del gatto, come arrossamenti, irritazioni o lesioni.

Un prurito insistente, ad esempio, può portare il gatto a leccarsi eccessivamente, causando dermatiti. In questi casi, per dare sollievo e supportare il benessere cutaneo, il veterinario può decidere di ricorrere a prodotti di supporto formulati specificamente.

Il cannabidiolo (CBD) idrosolubile, grazie alle sue proprietà lenitive e protettive per la pelle, insieme ad estratti vegetali come arnica e calendula, presenti in prodotti come Kanarescue® Bath o Kanarescue® Foam, contribuisce ad attenuare il fastidio e a calmare le zone irritate.

Se invece si riscontrano lesioni esterne, come graffi o ferite, è importante, sempre sotto guida veterinaria, coadiuvare il naturale processo di riparazione della cute.

La sinergia tra l'olio di neem e l'Iperico, ad esempio, alla base di formulazioni come Hypermix®, aiuta a creare un ambiente ottimale per la rigenerazione tissutale.

L'iperico, infatti, è noto per la sua capacità di favorire la riepitelizzazione, mentre il neem possiede proprietà antisettiche che aiutano a mantenere la zona pulita. Tale combinazione vegetale, inoltre, risulta sgradita agli insetti.

L'iperico però è anche un fotosensibilizzante, motivo per il quale il gatto che sia stato trattato con questo prodotto deve essere mantenuto lontano dalla luce solare.

Mentre queste soluzioni supportano la gestione di problemi cutanei localizzati, è fondamentale riconoscere quando i segnali fisici indicano una condizione più grave che richiede un intervento immediato.

Leggi anche: Il tuo gatto sta perdendo i baffi? Ecco le possibili cause e quando intervenire

Quando la situazione è un'emergenza: segnali gravi e cosa fare

L'incapacità di urinare, specialmente nel maschio, è un'emergenza assoluta che può portare a conseguenze fatali in poche ore.

Altri segnali di allarme rosso includono vomito persistente, in particolare se contiene sangue, difficoltà respiratorie evidenti (respiro affannoso, a bocca aperta), collasso, debolezza estrema o disorientamento.

Segni inequivocabili di dolore acuto, come lamenti continui o reazioni aggressive al tocco, necessitano anch'essi di attenzione urgente.

In tutte queste situazioni, la prima regola è non perdere tempo.

È fondamentale contattare immediatamente il proprio veterinario o il pronto soccorso veterinario più vicino. Mentre ci si prepara a trasportare l'animale, è utile annotare tutti i sintomi osservati e la loro cronologia.

Mantenere la calma e fornire informazioni chiare e precise al medico aiuterà a velocizzare la diagnosi e l'inizio del trattamento, evitando categoricamente l'autodiagnosi o la somministrazione di farmaci senza prescrizione.


Come capire se il gatto non sta bene: domande frequenti

Perché il mio gatto, che sembrava stare bene, si nasconde improvvisamente?

L'istinto di nascondersi è un comportamento atavico nei gatti. Quando non si sentono bene, cercano un luogo isolato e sicuro per non mostrarsi vulnerabili a eventuali predatori. Un cambiamento improvviso in questa abitudine, soprattutto se il gatto sceglie posti nuovi e insoliti e rifiuta di uscire anche per mangiare, è un segnale di malessere molto forte. Potrebbe indicare dolore, febbre, nausea o stress. È fondamentale non forzarlo a uscire, ma osservare altri sintomi e contattare il veterinario per un consulto, descrivendo la situazione nel dettaglio.

Il mio gatto beve molta più acqua del solito. Devo preoccuparmi?

Sì, un aumento significativo della sete (polidipsia) è un sintomo che non va mai sottovalutato. Anche se bere di più può sembrare un'azione positiva, nei gatti è spesso associato a patologie serie come il diabete mellito, l'insufficienza renale o problemi alla tiroide. È essenziale monitorare attentamente la quantità di acqua consumata e la frequenza con cui urina. Contatta il tuo veterinario senza indugio: probabilmente richiederà un esame del sangue e delle urine per indagare la causa e stabilire la terapia più appropriata il prima possibile.

Come posso aiutare il mio gatto se noto che ha una lesione o un'irritazione sulla pelle?

In caso di lesioni cutanee, è fondamentale rivolgersi al veterinario, che potrà valutare terapie specifiche. Esistono anche prodotti a base vegetale (es. Hypermix®, con olio di neem e iperico, o linee lenitive come Kanarescue® con CBD, arnica e calendula), utilizzati come coadiuvanti per la riepitelizzazione e il benessere cutaneo. Questi non sostituiscono i trattamenti medici, ma possono essere integrati dal veterinario nella gestione del fastidio o nella protezione della cute.

Su di noi

Aenean nec pretium magna, eu imperdiet lectus. Vestibulum tempoor ornare velit vitae tincidunt. Intger elementum orcist eiu ex rhoncus, at consectetur libero esser scelerisque. Curabitur non ornare arcu, quis posuere nulla.

Scopri di più