In questo articolo si parla di…
- La muta è un processo naturale che permette al cane di adattare il mantello ai cambiamenti stagionali, con una durata media influenzata da razza, ambiente e condizioni di salute.
- Fattori come tipo di pelo, esposizione a luce e temperatura, età e alimentazione determinano intensità e periodicità della perdita di pelo, con differenze significative tra cani a doppio mantello e razze a pelo continuo.
- Riconoscere i segnali di perdita anomala, come chiazze prive di pelo o prurito persistente, e adottare routine di spazzolatura, bagni mirati e nutrizione equilibrata sono essenziali per garantire benessere e salute cutanea.
Un cambio di pelo che segue il ritmo delle stagioni, plasmato da genetica, clima e stile di vita
La perdita di pelo nel cane, comunemente nota come muta, è un fenomeno fisiologico tanto comune quanto frainteso. Lungi dall'essere un problema, rappresenta un meccanismo biologico essenziale per la salute e il benessere dell'animale.
Questo processo permette al cane di rinnovare il proprio mantello, adattandolo ai cambiamenti stagionali e mantenendo la cute protetta e funzionale. Proprio come gli alberi perdono le foglie in autunno per prepararsi all'inverno, il cane cambia il pelo per regolare la temperatura corporea, sostituendo il manto estivo, più leggero, con uno invernale più folto e protettivo, e viceversa.
Ma quando si verifica di preciso e quanto dura questo ricambio?
La risposta, come vedremo, non è univoca, ma dipende da una serie di variabili specifiche per ogni singolo animale.
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Durata della muta: quanto tempo aspettarsi per il cambio del pelo?
Determinare con esattezza il periodo e la durata esatti della muta può essere complesso, poiché non esiste una tempistica universale valida per tutti i cani.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi si parla di un intervallo di tempo medio che si attesta tra le 3 e le 7 settimane. Alcuni esperti restringono leggermente questo periodo, indicando una durata compresa tra 2 e 6 settimane, mentre altre osservazioni più generiche estendono il processo fino a 1 o 2 mesi.
Questa variabilità non deve sorprendere: è il risultato di un'interazione complessa tra genetica e ambiente. Il corpo del cane è una macchina biologica finemente sintonizzata, e il ciclo del pelo risponde a segnali interni ed esterni per garantire sempre la migliore protezione possibile.
La muta, quindi, non è un evento statico, ma un processo dinamico e adattivo.
Per capire davvero perché un cane possa completare la muta in tre settimane mentre un altro impiega quasi due mesi, è essenziale analizzare da vicino i fattori chiave che ne determinano l'intensità e la durata.

I fattori chiave che determinano l'intensità, il periodo e la durata della muta
L'entità della perdita di pelo è influenzata da una triade di fattori principali: genetica, ambiente e stato di salute. In primo luogo, la razza e il tipo di mantello hanno un ruolo da protagonista.
Razze dotate di un folto doppio pelo, come il Pastore Tedesco, l'Husky o l'Akita Inu, sono programmate geneticamente per effettuare mute stagionali molto intense e concentrate, durante le quali perdono grandi quantità di sottopelo. Al contrario, razze con un pelo a crescita continua e prive di sottopelo, come il Barboncino, il Maltese o il Lagotto, hanno una perdita di pelo quasi impercettibile e costante durante tutto l'anno.
In secondo luogo, l'ambiente e il fotoperiodo sono determinanti. I cani che vivono prevalentemente all'aperto, esposti ai cicli naturali di luce e temperatura, tendono ad avere mute più regolari e prevedibili.
Chi vive in appartamento, invece, con riscaldamento, aria condizionata e luce artificiale, può sperimentare una muta più graduale e prolungata, quasi destagionalizzata.
Infine, sono fondamentali anche l'età e lo stato di salute generale del pet.
Ad esempio, i cuccioli attraversano una muta significativa per sostituire il pelo infantile con quello adulto.
Un'alimentazione ricca di nutrienti come Omega-3, Omega-6 e vitamine del gruppo B supporta un mantello sano, mentre problemi di salute o stress possono alterare il ciclo.
È proprio osservando queste alterazioni che un proprietario può capire se la perdita di pelo rientra nella normalità o se è il campanello d'allarme per qualcosa di più serio.
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Muta fisiologica vs. perdita di pelo anomala: quando è il caso di preoccuparsi?
È fondamentale per ogni proprietario imparare a distinguere una muta fisiologica da una perdita di pelo patologica. La muta naturale, sebbene a volte intensa, è generalmente uniforme e non lascia aree di pelle completamente scoperte. Il cane, pur perdendo molto pelo, appare in salute, attivo e senza particolari fastidi.
I segnali che devono invece accendere un campanello d'allarme sono diversi e specifici. La comparsa di aree del corpo completamente prive di pelo, ad esempio, non è mai un buon segno.
Allo stesso modo, un prurito intenso e incessante, la presenza di problemi cutanei nel cane come forfora, croste, pelle arrossata, desquamata o maleodorante indicano che il problema va oltre il semplice ricambio stagionale.
Queste manifestazioni possono essere sintomo di parassiti (come pulci o acari), allergie alimentari o ambientali, infezioni batteriche o fungine, squilibri ormonali o altre condizioni mediche che richiedono un'accurata diagnosi veterinaria.
Trascurare questi segnali potrebbe portare a un peggioramento della condizione cutanea e del benessere generale dell'animale. Per questo, di fronte a un'anomalia, il consulto con il proprio veterinario di fiducia è sempre il passo più saggio da compiere.
Attenzione: in presenza di sintomi anomali non tentare cure casalinghe o prodotti da banco senza indicazione professionale. Solo il medico veterinario, attraverso visita ed eventuali esami, può identificare la causa esatta e impostare la terapia corretta. Ritardare il consulto può aggravare la condizione cutanea e compromettere la salute generale del cane.
Consigli pratici per gestire la muta e favorire il benessere della cute
Affrontare il periodo della muta con serenità è possibile, a patto di adottare una routine di cure mirate. L'arma più efficace a disposizione dei proprietari è senza dubbio la spazzolatura.
Una spazzolatura regolare, preferibilmente quotidiana per i cani a pelo lungo o doppio e a giorni alterni per quelli a pelo corto, aiuta a rimuovere il pelo morto, a stimolare la circolazione sanguigna e a distribuire gli oli naturali della cute, mantenendo il mantello lucido e sano.
Anche l'igiene gioca un ruolo importante: bagni occasionali con prodotti specifici possono dare sollievo. In caso di cute particolarmente sensibile o irritata, l'utilizzo di uno shampoo dermatologico lenitivo e calmante, come Kanarescue® Bath, a base di calendula, arnica e CBD idrosolubile, può contribuire ad alleviare il fastidio.
L'alimentazione di qualità è un altro elemento fondamentale della salute del tuo cane. Un cibo completo e bilanciato, eventualmente integrato su consiglio del veterinario, può fornire i mattoni per costruire un pelo più forte.
Infine, il monitoraggio costante e il dialogo con il veterinario rimangono la strategia migliore per garantire al proprio cane non solo una muta serena, ma un benessere che dura 365 giorni l'anno.
Quanto dura la muta del cane: domande frequenti
Quanto dura la muta del cane?
La durata della muta del cane varia in base a diversi fattori e non esiste una tempistica unica valida per tutti. In media, il processo può durare da 3 a 7 settimane, ma in alcuni casi può concludersi in 2-6 settimane o protrarsi fino a due mesi. Questa variabilità è influenzata dalla razza, dall'ambiente e dalle condizioni generali dell'animale. Il ciclo di perdita e ricrescita del pelo è un meccanismo naturale che permette al cane di adattarsi ai cambiamenti stagionali. Comprendere questa fisiologia aiuta a evitare inutili preoccupazioni e a intervenire solo se compaiono segnali anomali.
Quali fattori influenzano la durata e l'intensità della muta?
I fattori principali che influenzano la muta del cane sono genetica, ambiente e stato di salute. La razza e il tipo di mantello determinano la quantità di pelo perso: ad esempio, Pastore Tedesco e Husky hanno mute intense, mentre Barboncino e Maltese ne hanno di minime. L'ambiente e il fotoperiodo giocano un ruolo importante: i cani che vivono all'aperto seguono cicli più regolari, mentre quelli in appartamento possono avere mute prolungate. Infine, età, alimentazione e salute generale influenzano la qualità e la frequenza del ricambio del pelo.
Come distinguere una muta fisiologica da una perdita di pelo anomala?
Una muta fisiologica è uniforme e non lascia zone prive di pelo, con il cane in buona salute e senza fastidi evidenti. Al contrario, una perdita di pelo anomala può presentare aree completamente glabre, prurito intenso, forfora, croste o pelle arrossata. Questi sintomi possono indicare la presenza di parassiti, allergie, infezioni o problemi ormonali. In tali casi è importante consultare il veterinario per una diagnosi accurata. Un intervento tempestivo può prevenire il peggioramento della condizione e salvaguardare il benessere generale dell’animale.