Piaghe estive del cavallo: come curarle e ridurre il rischio di recidive

 

In questo articolo parliamo di…

  • Le piaghe estive, o habronemiasi cutanea, non sono semplici ferite ma reazioni infiammatorie causate da larve di Habronema depositate dalle mosche su piccole abrasioni.
  • Una diagnosi tempestiva da parte del veterinario permette di intervenire in modo mirato con antiparassitari sistemici, antinfiammatori e antibiotici. Prodotti naturali a base di neem e iperico possono sostenere la guarigione, ma solo come complemento e sempre sotto controllo veterinario.
  • La prevenzione è l’arma più efficace: serve ridurre il contatto con le mosche tramite barriere fisiche, mantenere l’ambiente pulito, seguire trattamenti antiparassitari annuali e rafforzare la salute cutanea con una dieta bilanciata.

Una diagnosi veterinaria precoce, un trattamento antiparassitario sistemico e una corretta igiene della scuderia aiutano a limitare fastidi, complicazioni e ricadute nel tempo

L'arrivo dell'estate porta con sé giornate più lunghe e piacevoli da passare con il tuo amico quadrupede, ma anche la fastidiosa compagnia di insetti e, purtroppo, delle problematiche che questi possono causare.

Tra le più frustranti ci sono senza dubbio le piaghe estive nel cavallo.

Vedere il tuo amico a quattro zampe tormentato da lesioni che non sembrano guarire mai può essere fonte di grande preoccupazione.

Pensa a una piccola ferita, un graffio quasi insignificante sul tuo cavallo. Ora, immagina che una mosca, vettore di microscopiche larve di un parassita chiamato Habronema, si posi proprio lì.

Quelle larve, una volta depositate, non completano il loro ciclo vitale nella pelle, ma sono in grado di scatenare una reazione infiammatoria esagerata e persistente.

Ecco, in parole semplici, l'origine delle piaghe estive, note anche come habronemiasi cutanea.

Sapere quali sono i primi sintomi di questa infiammazione ci aiuta a intervenire in modo rapido ed efficace, prima che la situazione peggiori.

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Riconoscere i segnali: sintomi e diagnosi delle piaghe estive

Riconoscere una piaga estiva è abbastanza intuitivo una volta che sai cosa osservare. Il segnale più evidente è una lesione cutanea che non guarisce, anzi, tende ad allargarsi e peggiorare.

Spesso appare come un'ulcera umida, con tessuto granuloso e giallastro, circondata da croste e pelle ispessita.

Il prurito può essere molto intenso, portando il tuo cavallo a grattarsi o mordersi fino a peggiorare la situazione.

Le zone più colpite sono quelle più esposte e umide, come il contorno degli occhi, il muso, l'interno delle cosce, i genitali (soprattutto negli esemplari maschili) e la linea della coda.

A causa del continuo grattarsi e della ferita aperta, è molto comune che si sviluppino infezioni batteriche secondarie, complicando ulteriormente il quadro.

Di fronte a questi segnali, la mossa giusta è sempre quella di contattare il tuo veterinario. Solo un professionista può confermare che si tratti di habronemiasi, magari con un raschiato cutaneo o una biopsia, escludendo altre patologie simili.

Una diagnosi certa è il semaforo verde per iniziare un percorso di trattamento mirato e finalmente efficace.

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Strategie di intervento: come trattare efficacemente le lesioni

Una volta che il tuo veterinario ha confermato la diagnosi di habronemiasi, è fondamentale avviare una terapia mirata, basata su protocolli riconosciuti.

Le larve responsabili della lesione vanno eliminate con farmaci specifici: il più delle volte, il veterinario prescriverà un antiparassitario orale come ivermectina o moxidectina, efficaci contro le larve di Habronema ancora presenti nei tessuti. Questi principi attivi interrompono il ciclo del parassita e sono considerati lo standard di cura.

Essi vanno usati con attenzione, solo sotto consiglio veterinario, e all’interno di un piano di trattamento ben studiato, al fine di evitare che i parassiti possano abituarsi a questi medicinali e diventare più difficili da eliminare.

In parallelo, per gestire l’infiammazione e il prurito che spesso portano il cavallo a grattarsi peggiorando la lesione, possono essere prescritti antinfiammatori cortisonici (come il prednisolone), mentre in caso di sovrainfezione batterica si ricorre a antibiotici locali o sistemici.

Accanto alla terapia farmacologica vera e propria, possono essere utili anche prodotti di supporto che aiutano a proteggere la ferita e favorire la rigenerazione cutanea.

È importante però sottolineare che questi non sostituiscono in alcun modo la terapia prescritta, ma possono rappresentare un valido aiuto complementare, da implementare sempre sotto il controllo del veterinario.

Coadiuvanti naturali per la salute del cavallo con piaghe estive

Anche la natura può darci una mano nel migliorare lo stato di salute del tuo cavallo, supportando la rigenerazione cutanea delle ferite e aiutando a contenere fastidio e prurito.

Ad esempio, il nostro Hypermix®, è un prodotto veterinario a base di olio di neem e estratto di iperico, due sostanze naturali che coadiuvano la guarigione della ferita, aiutando a creare un ambiente favorevole alla riparazione dei tessuti e ostile alla proliferazione batterica.

L'olio di neem, in particolare, è noto per le sue proprietà rigeneranti e perché sgradito agli insetti, mentre l'iperico favorisce la riepitelizzazione. Attenzione all'iperico, che ha anche un'azione fotosensibilizzante, perciò il cavallo dovrà essere mantenuto lontano dalla luce solare durante il trattamento.

Accanto alla cura della piaga, è determinante riuscire a gestire il prurito e l'irritazione che la circondano.

Qui possono essere utilizzati prodotti come quelli della nostra linea Kanarescue®. Ad esempio, lo shampoo Kanarescue® Bath, a base di ingredienti come CBD idrosolubile (e sintetico, quindi senza THC), calendula e arnica, i quali offrono una detersione delicata con un'azione lenitiva e calmante.

Studiato appositamente per il cavallo è invece il Kanarescue® Horse, una soluzione a base vegetale pensata per il benessere generale del tuo amico quadrupede.

È formulata con ingredienti naturali come cannabidiolo sintetico (sempre senza THC), aloe vera, menta piperita, salvia e semi di pompelmo, sostanze che aiutano a sostenere l'equilibrio delle normali funzioni corporee.

In particolare, l'aloe vera contribuisce con le sue proprietà rigeneranti e di supporto al sistema immunitario, mentre i semi di pompelmo e il cannabidiolo offrono una preziosa azione antiossidante. Da segnalare anche una capacità specifica a livello cutaneo del CBD (che, lo ricordiamo, è sintetico) di modulare prurito e risposta infiammatoria grazie all'interazione con i recettori cutanei del sistema endocannabinoide.

Questa combinazione aiuta l'organismo a lenire e prevenire situazioni di malessere, attenuando le risposte infiammatorie e il prurito.

Trattare le lesioni è essenziale, ma cosa possiamo fare per provare a evitare che l’habronemiasi si ripresenti?

Prevenzione attiva: come ridurre le recidive

L'obiettivo principale è quello di ridurre il contatto del tuo cavallo con le mosche, anche perché questa infiammazione stagionale ha un elevato tasso di recidiva anche in cavalli ben gestiti.

Per questa ragione occorre porre ancora maggior attenzione sulla prevenzione.

Ma come puoi farlo?

Inizia dalla gestione del cavallo. Abbiamo accennato al fatto che le larve non si sviluppano nella pelle: per completare il loro ciclo, devono essere ingerite e raggiungere lo stomaco del cavallo, dove il parassita Habronema può vivere e riprodursi.

Le nuove larve vengono poi eliminate con le feci e raccolte dalle mosche, che le trasportano su ferite o mucose, facendo ripartire il ciclo.

Per questo è fondamentale intervenire anche "dall’interno", seguendo un piano di trattamenti antiparassitari regolari (vermifughi), stabilito dal veterinario e attivo tutto l’anno.

Quanto all'ambiente: tieni la scuderia e il paddock il più puliti possibile, eliminando il letame con regolarità e rimuovendo qualsiasi fonte di acqua stagnante, luogo di riproduzione ideale per gli insetti.

Durante le ore di massima attività delle mosche, come l'alba e il tramonto, cerca di tenere il tuo cavallo al riparo, magari in un box dotato di zanzariere o ventilatori per ostacolare il volo degli insetti.

Le barriere fisiche sono i tuoi migliori alleati: coperte antimosca leggere, maschere per la testa e ghette per gli arti possono fare un'enorme differenza.

A queste puoi abbinare l'uso di prodotti che risultano sgraditi agli insetti.

Infine, non sottovalutare il potere di una dieta bilanciata. Integrare l'alimentazione con nutrienti come Omega-3 e 6, vitamina E e zinco può rinforzare la barriera cutanea e il sistema immunitario, rendendo il tuo cavallo meno suscettibile alle reazioni infiammatorie.

Adottare un piano stagionale, preparando il kit di primo soccorso e le barriere protettive già in primavera, ti permetterà di vivere un'estate più serena insieme al tuo fedele compagno.

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Piaghe estive del cavallo: domande frequenti

Cosa sono le piaghe estive del cavallo e da cosa sono causate?

Le piaghe estive del cavallo, note anche come habronemiasi cutanea, sono lesioni infiammatorie causate da larve di parassiti trasportate dalle mosche. Queste larve, una volta depositate su piccole ferite o abrasioni, non si sviluppano ma provocano una forte reazione immunitaria. Il risultato è una ferita pruriginosa, difficile da guarire, spesso soggetta a complicazioni. Le zone più colpite sono quelle umide e più esposte come occhi, muso, genitali e la base della coda. Comprendere l’origine di queste piaghe è fondamentale per una diagnosi corretta e tempestiva.

Come si curano le piaghe estive del cavallo?

Il trattamento delle piaghe estive richiede un approccio integrato. Si utilizzano antiparassitari orali come ivermectina per eliminare le larve, affiancati da antinfiammatori e antibiotici in caso di infezione. La cura prevede anche prodotti di supporto naturali, come oli a base di neem e iperico, per favorire la rigenerazione cutanea. È importante evitare l’esposizione al sole durante l’uso di iperico, per la sua fotosensibilità. Tutti i trattamenti devono essere eseguiti sotto supervisione veterinaria per garantire efficacia e sicurezza.

Come prevenire la comparsa delle piaghe estive nel cavallo?

La prevenzione delle piaghe estive si basa su una strategia multipla. Occorre ridurre al minimo il contatto con le mosche, usando coperte protettive, maschere e prodotti repellenti. È essenziale mantenere puliti scuderie e paddock e seguire un piano antiparassitario regolare tutto l’anno. Anche una dieta bilanciata aiuta: integratori a base di Omega-3, vitamina E e zinco rafforzano la pelle e il sistema immunitario. Infine, agire in anticipo, già in primavera, con strumenti e cure preventive può fare la differenza nella stagione estiva.

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