Ferite nel cavallo: come curarle naturalmente senza complicazioni

 

In questo articolo parliamo di…

  • La valutazione iniziale della ferita è essenziale per decidere se si può agire in autonomia o se è necessario l'intervento veterinario. Ferite superficiali e poco estese possono essere gestite inizialmente con rimedi naturali coadiuvanti, ma è fondamentale saper riconoscere i segnali di gravità come sanguinamento intenso o coinvolgimento di articolazioni.
  • Una pulizia accurata e delicata è il primo vero trattamento: rasare con attenzione la zona, lavarla con acqua pulita o soluzione fisiologica e usare disinfettanti non aggressivi è il modo migliore per preparare la pelle alla guarigione, senza ostacolare la rigenerazione cellulare.
  • I rimedi naturali come olio di neem e iperico possono supportare il processo di riparazione, ma vanno applicati con criterio su ferite già pulite e monitorate. La protezione con bendaggi, l'attenzione agli insetti e il controllo quotidiano sono fondamentali per prevenire complicazioni.

Le soluzioni naturali possono supportare la rigenerazione, ma solo se applicate su ferite ben deterse e correttamente protette da infezioni, mosche e sollecitazioni meccaniche

La gestione delle ferite nel cavallo è una preoccupazione comune per ogni proprietario. Fortunatamente, molte lesioni superficiali possono essere gestite in modo efficace anche con approcci naturali coadiuvanti, promuovendo il benessere dell'animale.

Tuttavia, è fondamentale saper riconoscere la gravità di una ferita per intervenire correttamente. Il consiglio è di adottare sempre un approccio prudente: solo il veterinario è in grado di riconoscere tutte le possibili complicazioni, anche quelle meno evidenti, persino in una ferita che a prima vista potrebbe sembrarti poco preoccupante.

Comprendere come agire responsabilmente, infatti, può fare la differenza nel processo di guarigione della lesione.

Questo articolo offre un percorso pratico per gestire le lesioni equine, privilegiando metodi dolci ma basati su buone pratiche, senza mai sottovalutare la complessità che ogni ferita può presentare.

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Come riconoscere le ferite del cavallo: differenze tra lesioni lievi e gravi

La pelle del tuo cavallo è la sua prima barriera difensiva, ma è spesso soggetta a traumi. Le ferite nel cavallo possono variare notevolmente.

Si parte dalle più comuni ferite superficiali, come escoriazioni dovute a finimenti stretti, abrasioni da contatto con oggetti, o piccole lacerazioni causate da urti durante il gioco o il lavoro, fino a quelle derivanti da dermatiti estive che provocano prurito e conseguenti lesioni da grattamento.

Queste generalmente interessano solo gli strati più esterni della pelle e, se trattate correttamente, guariscono senza particolari problemi.

D'altro canto, esistono ferite profonde o gravi, quali lacerazioni estese che mostrano tessuti sottostanti, escoriazioni in prossimità di articolazioni o tendini, che sono particolarmente delicate per il rischio di infezioni sinoviali, o ferite da trasporto, più complesse e - spesso - contaminate.

La valutazione iniziale è determinante.

Bisogna osservare con attenzione l'estensione e la profondità della lesione.

Una ferita piccola e superficiale, che non sanguina copiosamente e non è localizzata in zone critiche, può spesso essere gestita con rimedi naturali e un'attenta osservazione. Tuttavia, come già detto, è sempre consigliabile richiedere un parere veterinario anche in questi casi, se non altro a scopo precauzionale.

Al contrario, se la ferita presenta una o più delle seguenti caratteristiche, è imperativo contattare immediatamente il veterinario:

  • è ampia o profonda;
  • manifesta un sanguinamento persistente o copioso;
  • coinvolge strutture vitali come articolazioni, tendini o è situata in prossimità degli occhi;
  • vi è la presenza di corpi estranei visibili o sospetti.

L'osservazione attenta dei margini della ferita, del colore dei tessuti e del comportamento del cavallo (come la presenza di dolore evidente o zoppia) fornisce ulteriori indizi sulla sua gravità.

Una volta compresa la natura della ferita, il passo successivo consiste in una detersione accurata, essenziale per prevenire infezioni e preparare la zona lesa al trattamento.

Fasciatura della ferita alla gamba di un cavallo in una scuderia | RimosVet

Il protocollo di pulizia e disinfezione delle ferite del cavallo

Una volta valutata la ferita e stabilito che si tratta di una ferita superficiale, una corretta pulizia è il principio di qualsiasi trattamento. Prima di tutto, se la zona è coperta da peli lunghi, una leggera rasatura attorno ai margini della ferita può essere molto utile.

Questo non solo previene che i peli entrino nella lesione, contaminandola, ma permette anche di osservare meglio l'area e facilita l'applicazione delle medicazioni. È importante eseguire questa operazione con delicatezza, utilizzando forbici con punte arrotondate o un rasoio pulito, muovendosi sempre con il pelo e poi contropelo solo se necessario e con estrema cautela per non irritare ulteriormente la cute del tuo amico quadrupede.

Il lavaggio vero e proprio della ferita dovrebbe essere eseguito con abbondante acqua corrente potabile, o preferibilmente con una soluzione fisiologica sterile, se disponibile.

Ad esempio, le più recenti linee guida internazionali sulla gestione delle ferite nel cavallo, pubblicate dalla British Equine Veterinary Association (Freeman et al., Equine Veterinary Journal, 2021), raccomandano l’uso anche di acqua corrente pulita per il lavaggio iniziale (e una detersione con povidone-iodio in caso di ferite contaminate).

L'obiettivo è rimuovere sporco, detriti e batteri superficiali. Per le ferite non particolarmente profonde e non eccessivamente contaminate, seguendo le indicazioni del veterinario, si può utilizzare un sapone disinfettante delicato, facendo attenzione a risciacquare poi molto bene per non lasciare residui che potrebbero irritare la cute dell'animale.

Il veterinario saprà consigliare dei prodotti compatibili con il pH della pelle equina e non aggressivi. Disinfettanti troppo potenti o usati non correttamente possono danneggiare i tessuti sani circostanti e le cellule in via di guarigione, ritardando il processo cicatriziale.

Dopo aver pulito e disinfettato meticolosamente la ferita, si può procedere con l'applicazione di rimedi naturali specifici per favorire la cicatrizzazione.

Rimedi naturali per la medicazione e la rigenerazione tissutale

Dopo una corretta pulizia e disinfezione, la natura offre numerosi alleati per supportare il processo di recupero delle ferite equine.

L'iperico, o erba di San Giovanni, è rinomato per le sue proprietà: cicatrizzanti, antinfiammatorie e lenitive. L'olio di neem è noto in fitoterapia per i suoi effetti antisettici e rigeneranti. Hypermix®, è un prodotto proprio a base di iperico e neem, disponibile in forma oleosa (più indicato per le lesioni profonde e complesse) o in gel (più adatto a lesioni meno profonde e regolari), pensato per coadiuvare la gestione delle lesioni cutanee, offrendo un'azione cicatrizzante ad ampio spettro.

Va applicato con mani o guanti puliti, su ferite ben deterse e monitorate.

Ne basta un velo.

Attenzione però, l'iperico però svolge anche un ruolo fotosensibilizzante, per questo motivo l'animale deve essere lasciato all'ombra o al chiuso, fino al termine del trattamento.

Ti ricordo che i rimedi naturali, compresi oli vegetali o prodotti fitoterapici, hanno una funzione coadiuvante nel processo di guarigione e non sostituiscono in alcun modo la valutazione o il trattamento prescritti da un medico veterinario, soprattutto in caso di ferite profonde, infette o complicate.

Anzi, ti consigliamo di seguire le indicazioni del veterinario anche per l'utilizzo di prodotti fitoterapici.

Non solo, contrariamente a quanto potresti pensare, anche le lesioni superficiali richiedono monitoraggio stretto, come vedremo nel prossimo paragrafo.

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Gestione post-trattamento e protezione della ferita

Una volta applicato il rimedio naturale scelto, la cura della ferita prosegue con la sua protezione e un attento monitoraggio.

Non tutte le ferite necessitano di un bendaggio, ma se la lesione è in una zona a rischio di contaminazione da sporco, lettiera, o fastidiosi insetti, oppure se il cavallo tende a leccarla o morderla, coprirla con garze sterili e una benda autoadesiva non troppo stretta può essere benefico.

Il bendaggio deve essere mantenuto pulito e asciutto, e cambiato regolarmente, almeno una volta al giorno o più spesso se si sporca o si bagna. Durante i cambi, è importante ispezionare la ferita per valutarne i progressi: dovrebbe apparire meno infiammata, senza pus, e i margini dovrebbero iniziare ad avvicinarsi.

Durante la primavera e l'estate, le mosche rappresentano un problema significativo, poiché possono depositare uova nelle ferite, causando miasi, e ritardare la guarigione.

È consigliabile applicare repellenti naturali specifici per cavalli attorno all'area lesa (mai direttamente sulla ferita aperta a meno che il prodotto non lo consenta specificamente) o utilizzare teli anti-mosche se il tuo cavallo è al paddock.

È importante anche avere a disposizione un kit di pronto soccorso ben fornito con garze, cotone, bende, disinfettante delicato, forbici con punte arrotondate, pinzette, guanti monouso, termometro e i rimedi naturali di elezione.

Tuttavia, ci sono situazioni in cui il "fai da te", seppur sconsigliato fin dal principio, non è sufficiente o non è proprio possibile.

Quando è indispensabile l'intervento veterinario?

È indispensabile contattare immediatamente un veterinario se la ferita è profonda e non smette di sanguinare nonostante la compressione, se si nota la presenza di pus (giallo, verde o maleodorante), se l'area circostante diventa molto gonfia, calda e dolente, se il cavallo manifesta febbre (temperatura rettale superiore a 38.5°C), zoppia marcata, o un generale stato di abbattimento.

Altri segnali d'allarme includono un odore sgradevole proveniente dalla ferita, un mancato miglioramento dopo 2-3 giorni di cure appropriate, o lo sviluppo di complicazioni come tendiniti, flemmone (infezione diffusa del tessuto sottocutaneo) o una proliferazione eccessiva di tessuto di granulazione, il cosiddetto "caro luxurians" o cheloide.

Non solo, in presenza di ferite, è fondamentale verificare lo stato vaccinale del cavallo per il tetano. In caso di dubbio, è necessario rivolgersi al veterinario per una profilassi immediata. La dose di richiamo antitetanica, infatti, va eseguita entro 48 ore dall'esposizione se l'ultima somministrazione risale a più di 6 mesi fa.

Ogni ferita è un caso a sé, e affrontarla in modo efficace significa coniugare attenzione e sensibilità con la competenza del veterinario, che saprà indicare i trattamenti più adatti e, se opportuno, integrare i rimedi naturali in un piano di cura su misura.


Ferite nel cavallo: domande frequenti

Quali ferite del cavallo si possono curare naturalmente?

Le ferite superficiali, come escoriazioni, piccole abrasioni o lesioni da dermatiti estive, possono essere trattate con metodi naturali. Tuttavia, è importante valutare attentamente la gravità della ferita: se non coinvolge tessuti profondi o articolazioni e non sanguina copiosamente, un approccio naturale può favorire una guarigione efficace. Per le ferite gravi nel cavallo i prodotti fitoterapici non devono essere utilizzati come trattamento principale, ma possono avere un ruolo coadiuvante se e quando il veterinario lo ritiene opportuno, mai in sostituzione di trattamenti farmacologici convenzionali.

Come si pulisce correttamente una ferita del cavallo con rimedi naturali?

La pulizia è il primo passo fondamentale: occorre usare acqua pulita o soluzione fisiologica sterile per rimuovere sporco e batteri. In caso di peli lunghi attorno alla ferita, è utile rasare leggermente per una migliore igiene. Si può impiegare sapone disinfettante delicato seguendo le indicazioni del veterinario. Dopo il lavaggio, la zona va asciugata con delicatezza prima di applicare i rimedi naturali selezionati.

Quali sono i rimedi naturali più efficaci per medicare una ferita equina?

Olio di iperico e neem sono tra i più efficaci. L'arnica, invece, è utile solo per contusioni chiuse e non va usata su ferite aperte. Tutti questi rimedi vanno applicati su una ferita ben detersa, con mani pulite, e devono essere scelti in base al tipo di lesione. In caso di dubbi o segni di infezione, è sempre opportuno consultare un veterinario.

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