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- La rapidità nell'intervento è fondamentale. Una zecca impiega diverse ore, a volte giorni, per trasmettere le malattie di cui può essere vettore. Rimuoverla il prima possibile riduce drasticamente questo rischio. Utilizzare strumenti specifici, come pinzette a punte fini o appositi ganci rimuovi-zecche, è essenziale per afferrare il parassita correttamente dalla testa, senza schiacciarne il corpo e prevenendo il rigurgito di saliva infetta nella circolazione del cane.
- È altrettanto essenziale evitare metodi "della nonna" come l'uso di olio, alcol o calore. Queste pratiche, anziché aiutare, stressano la zecca, spingendola a rilasciare agenti patogeni. Dopo aver rimosso il parassita, è importante disinfettare l'area interessata e monitorare il cane per qualsiasi sintomo anomalo, come letargia o febbre. Conservare la zecca in un barattolino con alcol può essere utile per un'eventuale analisi veterinaria.
- In caso di zecche in zone delicate, tentativi falliti o infestazioni multiple, è opportuno affidarsi al veterinario per garantire una rimozione sicura e prevenire complicazioni come infiammazioni o infezioni.
Guida completa alla rimozione sicura delle zecche per proteggere la salute del tuo cane
La presenza di una zecca non va mai sottovalutata. Questi piccoli parassiti sono molto più di un semplice fastidio: sono veicoli per la trasmissione di numerose patologie, alcune delle quali possono avere conseguenze serie per la salute del cane.
Tra le più note troviamo la malattia di Lyme (Borreliosi), l'ehrlichiosi e la babesiosi, che possono causare sintomi che vanno dalla febbre e letargia fino a problemi articolari e neurologici cronici.
Per queste ragioni, agire con rapidità è il primo e più importante passo per minimizzare i rischi. La rimozione tempestiva impedisce alla zecca di completare il suo pasto di sangue e, di conseguenza, di iniettare la saliva potenzialmente infetta.
Sapere cosa fare e come farlo correttamente trasforma l'ansia in azione consapevole, un passaggio fondamentale per tutelare il benessere del proprio animale. Questa guida completa illustra passo dopo passo come intervenire in sicurezza, cosa non fare assolutamente e come prendersi cura del cane dopo la rimozione.
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La preparazione è tutto: gli strumenti essenziali per una rimozione efficace
Affrontare la rimozione di una zecca senza la giusta attrezzatura è un errore che può costare caro. Per garantire un'operazione pulita e sicura, sono necessari pochi ma fondamentali strumenti.
Primo tra tutti, un paio di guanti monouso, preferibilmente in lattice, per proteggere se stessi dal contatto diretto con il parassita e i suoi fluidi corporei, che potrebbero contenere agenti patogeni trasmissibili anche all'uomo.
Il secondo strumento indispensabile è una pinzetta a punte sottili e curve o, ancora meglio, un apposito estrattore di zecche, facilmente reperibile in farmacia o nei negozi per animali. Questi utensili sono progettati per afferrare la zecca il più vicino possibile alla cute, precisamente sulla testa, senza comprimerne l'addome.
È importante mantenere la calma e rassicurare il cane, magari facendosi aiutare da una seconda persona per tenerlo fermo e tranquillo durante la procedura. Una volta pronti, è utile ispezionare l'animale per individuare con precisione la posizione del parassita, controllando le aree preferite dalle zecche come orecchie, collo, inguine e spazi interdigitali.
Siamo pronti per l'estrazione vera e propria.

Il metodo corretto: come estrarre la zecca passo dopo passo
Una volta indossati i guanti e individuata la zecca, è il momento di agire con fermezza ma senza fretta. Divaricando delicatamente il pelo del cane, bisogna posizionare la pinzetta o l'estrattore il più vicino possibile alla pelle dell'animale, in modo da afferrare saldamente la testa della zecca (il "rostro"), ovvero la parte inserita nella cute.
È di cruciale importanza non schiacciare il corpo molle del parassita, poiché questa pressione potrebbe indurlo a rigurgitare la saliva infetta direttamente nel flusso sanguigno del cane.
A questo punto, si deve esercitare una trazione costante, lenta e decisa, perpendicolare alla pelle. Un movimento leggermente rotatorio può aiutare a disincastrare l'apparato boccale.
L'obiettivo è estrarre la zecca intera, senza strapparla.
Dopo averla rimossa, è fondamentale ispezionare sia il parassita per assicurarsi che sia integro, sia la cute del cane per verificare che non siano rimasti frammenti della testa. Una piccola porzione della pelle potrebbe sollevarsi durante l'estrazione, il che è normale e indica una presa corretta.
Sapere come agire è fondamentale, ma è altrettanto importante essere consapevoli di quali azioni e rimedi improvvisati possono rivelarsi controproducenti e dannosi.
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Gli errori da non commettere mai e la gestione post-rimozione
Conoscere le procedure corrette è solo metà del lavoro; l'altra metà consiste nell'evitare categoricamente gli errori più comuni.
È assolutamente sconsigliato applicare sostanze come olio, alcol, vaselina o smalto per unghie sulla zecca nel tentativo di soffocarla. Questi metodi non solo sono inefficaci, ma provocano una reazione di stress nel parassita, che può rigurgitare immediatamente i patogeni nel cane, aumentando esponenzialmente il rischio di infezione.
Allo stesso modo, non si deve mai schiacciare la zecca mentre è ancora attaccata alla pelle, soprattutto non con le dita nude. Oltre a favorire il rigurgito di sangue e saliva potenzialmente infetti nel cane, questa manovra espone anche l’uomo al contatto diretto con fluidi corporei contaminati del parassita, aumentando il rischio di trasmissione di agenti patogeni.
Una volta estratta, la zecca non va gettata nel cestino o nel water, poiché potrebbe sopravvivere e infestare l'ambiente. Il modo più sicuro per eliminarla è chiuderla in un piccolo contenitore con alcol etilico oppure bruciarla con attenzione.
Dopo la rimozione, è essenziale disinfettare il punto del morso con un prodotto antisettico.
Nei giorni successivi, l'area va monitorata per arrossamenti o gonfiori anomali. È altrettanto importante osservare il comportamento generale del cane: sintomi come febbre, inappetenza, letargia o zoppia richiedono un consulto veterinario immediato.
Per coadiuvare la riparazione della cute lesa, si può applicare un prodotto specifico a base vegetale, come Hypermix®. Grazie alla sinergia di neem e iperico, noti per le loro proprietà che favoriscono un'azione antisettica e stimolante della riepitelizzazione, aiutando a mantenere la lesione pulita e a controllare la carica batterica. L'iperico tuttavia è fotosensibilizzante, perciò il cane così trattato dovrà essere tenuto lontano dalla luce del sole.
Quando portare il cane dal veterinario per la rimozione delle zecche?
Anche se rimuovere una zecca in casa è spesso la soluzione più immediata, ci sono situazioni in cui rivolgersi al veterinario non è solo consigliabile, ma diventa fondamentale per garantire la sicurezza dell’animale.
È il caso, ad esempio, di zecche localizzate in punti particolarmente delicati o difficili da raggiungere, come all'interno del padiglione auricolare, molto vicino agli occhi o sui genitali, dove un movimento impreciso potrebbe causare danni seri.
Allo stesso modo, se il proprietario non si sente sicuro nell'eseguire la manovra o se il cane si mostra particolarmente agitato, spaventato o aggressivo, l'intervento professionale garantisce che la rimozione avvenga in totale sicurezza per entrambi.
Un'altra situazione che richiede un consulto è la presenza di un'infestazione massiccia, che potrebbe necessitare di un approccio più strutturato.
Infine, se un tentativo di rimozione casalinga ha lasciato parte del rostro (la testa) infissa nella cute, causando infiammazione, è fondamentale non insistere e rivolgersi al medico veterinario, che possiede gli strumenti adatti per estrarre il frammento senza peggiorare la lesione.
In sintesi, la regola d'oro è semplice: nel dubbio, è sempre meglio optare per la prudenza e chiedere il supporto del proprio veterinario di fiducia.
Come togliere zecca al cane: domande frequenti
Cosa devo fare se la testa della zecca rimane attaccata alla pelle del cane?
Se, durante la rimozione, una parte della zecca rimane conficcata nella pelle del cane, è importante evitare manovre invasive o tentativi improvvisati per rimuoverla. Usare aghi, pinzette appuntite o “scavare” nella cute può causare traumi, infezioni locali o peggiorare l’infiammazione. Contrariamente a quanto si crede, il corpo del cane non espelle sempre spontaneamente i frammenti rimasti, e lasciarli in sede può favorire la formazione di granulomi o infezioni batteriche. La scelta più sicura è rivolgersi al veterinario, che potrà valutare se è necessario rimuovere chirurgicamente il frammento o semplicemente disinfettare e monitorare l’area.
Quali sono i sintomi a cui devo prestare attenzione dopo aver tolto una zecca al mio cane?
Dopo aver rimosso una zecca, è cruciale monitorare attentamente il cane per diverse settimane, poiché i sintomi delle malattie trasmesse possono manifestarsi anche a distanza di tempo. I segnali d'allarme più comuni includono letargia o apatia insolita, febbre, perdita di appetito, linfonodi ingrossati (specialmente vicino alla zona del morso), zoppia che può anche spostarsi da una zampa all'altra e riluttanza al movimento. Anche un persistente arrossamento, gonfiore o un'eruzione cutanea nel punto del morso sono segnali da non sottovalutare. Alla comparsa di uno qualsiasi di questi sintomi, è imperativo consultare immediatamente il veterinario.
Gli antiparassitari sono sufficienti o devo comunque controllare il mio cane?
Gli antiparassitari (come collari, spot-on o compresse) sono uno strumento di prevenzione essenziale e altamente efficace, ma nessun prodotto può garantire una protezione del 100%. È possibile che una zecca riesca ad attaccarsi al cane prima che il principio attivo dell'antiparassitario abbia il tempo di agire e ucciderla. Per questo motivo, la profilassi farmacologica deve essere sempre affiancata da un'ispezione manuale e visiva. È buona norma controllare attentamente il pelo e la cute del cane dopo ogni passeggiata, specialmente se si è frequentato ambienti a rischio come boschi, parchi con erba alta o sentieri di campagna. Questo approccio a doppio controllo è la strategia più sicura per proteggere il cane.