In questo articolo parliamo di…
- La muta del gatto è un processo fisiologico di ricambio del pelo che avviene principalmente in primavera e autunno, regolato da fattori ambientali come la luce e la temperatura.
- La durata e l'intensità della muta non sono uguali per tutti i gatti, ma variano significativamente in base a diversi fattori. La razza riveste un ruolo importante, con i gatti a pelo lungo che tendono a perdere una quantità di pelo visibilmente maggiore. Anche l'età, lo stato di salute generale e, soprattutto, l'ambiente di vita sono fattori molto influenti.
- I gatti che vivono esclusivamente in appartamento, esposti a luce e temperature artificiali costanti, possono presentare una muta meno definita e più distribuita durante l'anno. Un supporto attivo da parte del proprietario è fondamentale per gestire al meglio questo periodo di transizione.
Il ricambio del pelo avviene ciclicamente con l’arrivo della primavera e dell’autunno, ma nei gatti che vivono in casa i ritmi possono cambiare in modo significativo
La convivenza con un gatto porta con sé una domanda ricorrente, soprattutto quando ci si ritrova a passare l'aspirapolvere più spesso del solito: "perché il mio gatto perde così tanto pelo?"
La risposta risiede in un processo biologico naturale noto come "muta". Lungi dall'essere un problema, la muta è un meccanismo di adattamento vitale per il benessere del tuo amico felino.
Si tratta della sostituzione periodica del vecchio pelo con un nuovo mantello, più adatto a fronteggiare le imminenti condizioni climatiche.
Questo ricambio permette una termoregolazione efficace, garantendo al gatto un isolamento termico ottimale sia contro il freddo invernale che contro il caldo estivo.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sebbene un gatto sano rinnovi il suo mantello in maniera ciclica ed efficiente, una muta regolare non è necessariamente indicativa di uno stato di salute ottimale: può essere compatibile con un gatto in buone condizioni, ma non esclude la presenza di malattie cutanee o sistemiche.
Ma quando fanno la muta i gatti?
Il ciclo del pelo segue un ritmo ben preciso, scandito principalmente dalle stagioni, che determinano i periodi di maggiore intensità di questo fenomeno.
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Cos’è la muta del gatto e perché il ricambio del pelo è fondamentale per il suo benessere
La muta, in termini semplici, è il processo fisiologico attraverso cui il gatto si libera del pelo "morto" per fare spazio a un nuovo mantello.
Un po' come un cambio d'abito stagionale, orchestrato dalla natura per garantire al nostro amico a quattro zampe il massimo comfort.
La funzione principale è, come accennato, la termoregolazione.
In primavera, il gatto abbandona il folto e pesante sottopelo invernale in favore di un manto più leggero e traspirante, preparandosi così alle temperature più elevate.
Al contrario, in autunno, il processo si inverte: il pelo estivo viene sostituito da uno più denso e folto, una vera e propria barriera isolante contro il freddo.
Pertanto, la muta non è solo una questione estetica, ma un meccanismo di sopravvivenza e benessere profondamente radicato nella biologia felina.
A questo punto, però, è bene sapere che non tutti i gatti vivono questo processo allo stesso modo, poiché i periodi e l'intensità del cambio del pelo possono variare notevolmente.
Quando il gatto cambia il pelo: i periodi della muta e il ruolo delle stagioni
Come già accennato, i due momenti dell'anno in cui la muta raggiunge il suo picco sono, senza dubbio, la primavera e l'autunno. Questi periodi non sono casuali, il ciclo della muta nel gatto è governato principalmente dal fotoperiodo (e in misura minore dalla temperatura esterna), ovvero dalla variazione delle ore di luce durante il giorno, un segnale biologico potentissimo che comunica al corpo del gatto che una nuova stagione è alle porte.
In primavera, con l'allungarsi delle giornate, l'organismo del gatto riceve il segnale di alleggerirsi, perdendo il denso sottopelo invernale per non soffrire il caldo. In autunno, quando le ore di luce diminuiscono, si innesca il processo inverso per preparare una "coperta" naturale più folta e protettiva.
Tuttavia, questa ciclicità così netta è tipica soprattutto dei gatti che hanno accesso all'esterno e vivono in sintonia con i ritmi naturali.

Gatto che perde pelo tutto l’anno: cosa succede se vive solo in casa
Per i gatti casalinghi, cioè che trascorrono la maggior parte o la totalità del loro tempo in casa, la situazione cambia.
L'esposizione costante a temperature miti e a luce artificiale può "confondere" il loro orologio biologico, portando spesso a una perdita di pelo distribuita durante tutto l'anno, con picchi meno netti rispetto ai gatti che vivono all’aperto. In alcuni soggetti indoor la perdita può risultare persino più abbondante, anche se meno ciclica.
È fondamentale, quindi, considerare lo stile di vita del proprio animale per interpretare correttamente la sua perdita di pelo, tenendo a mente che oltre alla stagionalità, ci sono numerosi altri fattori individuali che ne influenzano la durata e l'intensità.
Quanto dura la muta del gatto e da cosa dipende l’intensità della perdita di pelo
La domanda "quanto dura la muta?" non ha una risposta univoca. Generalmente, il periodo di picco può variare da alcune settimane fino a un mese o più, ma questa è solo una stima.
L'intensità e la durata sono infatti influenzate da un cocktail di fattori strettamente individuali.
La razza è uno degli elementi più evidenti: un Maine Coon o un Persiano, con il loro pelo lungo e il loro folto sottopelo, avranno una muta molto più appariscente rispetto a un Siamese o a un gatto a pelo corto.
Anche l'età riveste un ruolo rilevante: i gattini e i gatti anziani possono avere cicli di muta differenti rispetto a un adulto in piena salute.
Lo stato di salute generale è un altro fattore determinante: patologie, stress o carenze nutrizionali possono alterare il normale ciclo del pelo, causando perdite anomale, eccessive o fuori stagione.
Infine, l'alimentazione è un altro importante fattore da considerare: una dieta povera di nutrienti essenziali si rifletterà inevitabilmente sulla salute e sulla bellezza del mantello.
È chiaro, quindi, che il proprietario non è un semplice spettatore di questo processo, ma può e deve intervenire attivamente per supportare il proprio gatto, trasformando un potenziale disagio in un'occasione di cura e attenzione.
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Consigli pratici: come aiutare il gatto (e sé stessi) durante la muta
Il primo e più importante strumento a disposizione del proprietario è la spazzola. Spazzolare il gatto regolarmente, anche quotidianamente durante i picchi, aiuta a rimuovere il pelo morto prima che venga ingerito durante le operazioni di pulizia dell'animale, riducendo il rischio di formazione di boli di pelo (tricobezoari), che talvolta possono causare vomito e, più raramente nei gatti predisposti o con problemi gastrointestinali, anche occlusioni intestinali.
Questo semplice gesto previene anche la formazione di nodi, soprattutto nelle razze a pelo lungo, e limita la dispersione di peli su mobili e vestiti.
Parallelamente, si consiglia di curare l'alimentazione. Una dieta di alta qualità, ricca di proteine, acidi grassi Omega-3 e Omega-6, vitamine e minerali, fornisce i "mattoni" necessari per la crescita di un pelo forte e sano.
Infine, è fondamentale osservare il proprio gatto: se la perdita di pelo appare eccessiva, a chiazze, o se è accompagnata da prurito, arrossamenti, forfora o lesioni cutanee, allora si sospende la spazzolatura del gatto per evitare di infiammare ulteriormente la cute stressata. Parallelamente, diventa imperativo consultare il proprio medico veterinario per escludere la presenza di parassiti, allergie o altre patologie.
Un supporto extra per la cute: quando il benessere parte dagli ingredienti naturali
Oltre alla spazzolatura e a una dieta corretta, è importante considerare che durante i picchi di muta la pelle del gatto è sottoposta a uno stress notevole.
Il continuo ricambio del pelo può talvolta portare a secchezza, leggera irritazione o prurito, spingendo l'animale a leccarsi più del dovuto.
In questi contesti, il potere lenitivo e protettivo di alcuni ingredienti di origine vegetale può offrire un valido aiuto per il benessere cutaneo, purché sotto la guida del veterinario.
Il cannabidiolo (CBD) idrosolubile, prodotto sinteticamente per garantirne la massima purezza e l'assenza di metalli pesanti, è uno di questi. Ad esso sono associate importanti proprietà: è un eccellente antiossidante, un antiseborroico e agisce come protettore e condizionante cutaneo (skin protecting e skin conditioning). In generale, il cannabidiolo contribuisce a lenire e a prevenire situazioni di malessere, aiutando ad attenuare infiammazioni o eventuali pruriti.
In commercio esistono prodotti cosmetici veterinari che combinano CBD e altri estratti vegetali (ad es. calendula, arnica, achillea), come la linea di prodotti per uso veterinario Kanarescue® per supportare la salute della pelle:
- Kanarescue® Bath: è uno shampoo dermatologico a basso tenore di schiuma, ideale come trattamento di supporto in caso di dermatosi, prurito e arrossamenti. La sua formulazione unisce le proprietà del CBD idrosolubile a quelle ben note di piante come la calendula e l'arnica, tradizionalmente apprezzate per le loro azioni calmanti e lenitive.
- Kanarescue® Foam: per un'azione mirata e pratica, anche senza risciacquo, è disponibile questa spuma dermatologica, un trattamento di supporto che sfrutta l'azione combinata dell'achillea, dell'arnica e del CBD sintetico. Le proprietà idratanti ed emollienti di questi ingredienti aiutano a offrire sollievo e a mantenere la cute in condizioni ottimali.
Integrare la routine di cura con prodotti formulati a partire da questi ingredienti, sempre seguendo le indicazioni del proprio medico veterinario, significa fornire un supporto completo al gatto durante la muta, promuovendo non solo un mantello sano e lucente, ma anche una pelle protetta e in equilibrio.
Si ricorda che tali formulazioni possono essere utilizzate come supporto per la cute, ma non sostituiscono trattamenti farmacologici quando indicati.
Quando fanno la muta i gatti: domande frequenti
Il mio gatto perde pelo tutto l'anno, è normale?
Sì, per un gatto che vive esclusivamente in casa è abbastanza comune osservare una perdita di pelo costante durante tutto l'anno. Questo accade perché l'esposizione a temperature controllate e a cicli di luce artificiale può alterare la percezione dei cambiamenti stagionali, rendendo la muta meno definita e più prolungata. Tuttavia, anche in questi casi, si dovrebbero notare dei leggeri picchi in primavera e autunno. Se la perdita ti sembra eccessiva, a chiazze o accompagnata da altri sintomi, è sempre consigliabile un consulto veterinario.
Esistono rimedi per bloccare o ridurre la muta del gatto?
È fondamentale chiarire che la muta non può e non deve essere bloccata. Si tratta di un processo fisiologico essenziale per la salute e la termoregolazione del gatto. Tentare di inibirla sarebbe dannoso. I veri "rimedi" consistono nel gestire correttamente questo periodo. La strategia più efficace è supportare il gatto con una spazzolatura frequente e regolare per rimuovere il pelo morto, prevenendo nodi e boli. A questo si aggiunge un'alimentazione di alta qualità, ricca di nutrienti che supportano la salute di cute e mantello. L'obiettivo non è fermare la muta, ma renderla più gestibile per l'animale e per il proprietario.
L'alimentazione può davvero fare la differenza durante la muta?
Assolutamente sì. L'alimentazione gioca un ruolo determinante nella gestione della muta e nella salute generale del mantello. Un pelo sano è composto principalmente da proteine; pertanto, una dieta che ne sia ricca e di alta qualità è il primo passo per garantire una ricrescita forte e vigorosa. Inoltre, gli acidi grassi essenziali, come gli Omega-3 e Omega-6, aiutano a mantenere la pelle idratata e il pelo lucido e resistente. Un'alimentazione bilanciata non solo migliora la qualità del nuovo mantello, ma contribuisce a mantenere la cute e il pelo in condizioni ottimali. La dieta non modifica i meccanismi naturali della muta, che restano legati soprattutto a luce e stagioni, ma può aiutare a renderne la gestione più semplice.