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- Il grattarsi eccessivo nel gatto può derivare da una vasta gamma di fattori, che includono parassiti esterni come pulci e acari, reazioni allergiche a cibo o elementi ambientali, infezioni cutanee di natura batterica o fungina, e persino stress o problemi comportamentali. Riconoscere la causa scatenante è quindi determinante per un intervento mirato.
- Di fronte a un prurito persistente che porta a lesioni è necessaria una visita dal veterinario. Solo un professionista può, attraverso esami specifici, formulare una diagnosi accurata, distinguendo tra le diverse possibili cause e impostando il trattamento più adeguato per il benessere del tuo gatto.
- Una volta identificata la causa, la gestione delle lesioni e la prevenzione di future ricadute diventano prioritarie. Questo include la cura delle ferite con prodotti coadiuvanti specifici, trattamenti antiparassitari regolari, una dieta bilanciata e, se necessario, l'utilizzo di prodotti lenitivi per la cute, oltre a un ambiente domestico sereno.
Dalle allergie ai parassiti, passando per lo stress: il prurito patologico nel gatto può trasformarsi in un ciclo vizioso che compromette la qualità della vita
Capita a volte di osservare il proprio micio grattarsi con insistenza, un comportamento che, se sporadico, rientra nella normale toelettatura. Tuttavia, quando questo diventa frenetico e il gatto arriva a procurarsi vere e proprie ferite sanguinanti, è il segnale che qualcosa non va.
Questo comportamento, noto come prurito patologico, è una sensazione sgradevole che spinge l'animale a grattarsi o leccarsi per cercare sollievo.
Ma questo comportamento, se protratto nel tempo, può facilmente trasformarsi in un circolo vizioso: il grattamento danneggia ulteriormente la pelle, aumentando l'infiammazione e il prurito stesso.
Ignorare questi segnali potrebbe portare a infezioni secondarie, lesioni croniche e un peggioramento significativo della qualità di vita del tuo fedele amico.
Comprendere le ragioni di questo prurito intenso, viceversa, ti aiuterà a intervenire efficacemente e ridare serenità al tuo compagno felino.
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Perché il mio gatto si gratta così tanto? Le cause più comuni del prurito
Se sei arrivato su questo articolo, probabilmente ti starai chiedendo: "Ma cosa può causare un prurito così intenso nel mio gatto?". Le ragioni possono essere molteplici e, a volte, sovrapporsi.
Una delle cause più frequenti è la presenza di parassiti esterni. Pulci, acari (come quelli responsabili della fastidiosa rogna auricolare, Otodectes cynotis, o di altre forme di rogna come quella sarcoptica o notoedrica) e zecche sono nemici comuni che, con i loro morsi e la loro presenza, irritano la cute del tuo micio.
Alcuni gatti, poi, sviluppano una vera e propria dermatite allergica da pulci (DAP), una reazione allergica intensa alla saliva della pulce, per cui anche un singolo morso può scatenare un prurito furioso.
Non meno importanti sono le allergie, che possono essere di due tipi principali: alimentari o ambientali. Le allergie alimentari, ad esempio, possono essere scatenate da ingredienti comuni presenti nel cibo del tuo gatto, come determinate proteine (pollo, manzo), latticini o cereali.
Inoltre, il continuo grattarsi e leccarsi può danneggiare la barriera cutanea, aprendo la strada a infezioni cutanee secondarie, sia batteriche che fungine (come la dermatofitosi, o tigna), che a loro volta alimentano il prurito.
Infine, non bisogna dimenticare lo stress e i problemi comportamentali: un gatto ansioso o stressato può manifestare il suo disagio attraverso una toelettatura eccessiva, che può arrivare a causare alopecia e lesioni.
Più raramente, il prurito può essere legato a intolleranze alimentari non allergiche, problemi neurologici o persino dolori articolari che l'animale cerca di alleviare leccandosi.
Identificare la causa esatta è come trovare il pezzo mancante di un puzzle, essenziale per capire come muoversi e quali segnali specifici monitorare attentamente.

Come capire se il tuo gatto ha un prurito patologico: sintomi e comportamenti da osservare
Non si tratta solo di osservare se il tuo gatto si gratta più del solito. Presta attenzione a un grattamento o leccamento eccessivo, insistente e localizzato in particolari aree del corpo, come la base della coda, il collo, la testa, le orecchie o l'addome.
Potresti anche notare che il tuo amico felino si strofina contro mobili o altre superfici più energicamente del normale.
Un altro campanello d'allarme è la presenza di alterazioni visibili sulla sua pelle e sul suo mantello. Cerca croste, arrossamenti (eritema), zone alopeciche (perdita di pelo), pelle secca e squamosa, o al contrario, untuosa.
Nei casi più seri, potresti vedere ferite aperte, escoriazioni o addirittura lesioni sanguinanti causate proprio dall'autotraumatismo.
A volte, il pelo in quelle zone può apparire spezzato o diradato a causa del continuo leccamento.
Non sottovalutare anche i cambiamenti comportamentali nel pet. Un micio che soffre di prurito intenso può mostrarsi più agitato, irritabile, nervoso o irrequieto. Potrebbe avere difficoltà a dormire serenamente o, al contrario, apparire più letargico del solito. In alcuni casi, potrebbe cercare di nascondersi o evitare il contatto.
Questi segnali, apparentemente diversi tra loro, possono tutti ricondurre a un disagio cutaneo che necessita di un approfondimento e che saranno utili quando deciderai, saggiamente, di rivolgerti al professionista più qualificato per affrontare la situazione: il veterinario.
Dalla diagnosi alla soluzione: come il veterinario può aiutare il tuo amico felino
Quando noti che il tuo gatto si gratta fino a farsi male, la prima e più importante cosa da fare è consultare il tuo veterinario di fiducia. Tentare diagnosi "fai da te" o affidarsi a rimedi casalinghi senza una guida esperta potrebbe non solo ritardare la corretta terapia, ma in alcuni casi persino peggiorare la situazione.
Durante la visita, il veterinario raccoglierà un'anamnesi dettagliata, chiedendoti informazioni sulle abitudini del gatto, la sua alimentazione, l'ambiente in cui vive e l'insorgenza dei sintomi. Seguirà un esame clinico completo, con particolare attenzione alla cute e al mantello.
Per arrivare a una diagnosi precisa, potrebbero essere necessari alcuni esami specifici (raschiati cutanei, il test del nastro adesivo, test allergici cutanei o sierologici, dieta ad eliminazione o da privazione, esami del sangue, esami colturali e così via).
Una volta identificata la causa, il veterinario potrà prescrivere il trattamento specifico più appropriato. Questo potrebbe includere farmaci antiparassitari (per pulci, acari, zecche), antibiotici (per infezioni batteriche), antifungini (per infezioni da funghi come la tigna), corticosteroidi o altri farmaci per controllare il prurito e l'infiammazione, oppure terapie a lungo termine come l'immunoterapia specifica (vaccini antiallergici) o diete ipoallergeniche formulate appositamente.
Solo così si può interrompere il ciclo del prurito e iniziare il percorso verso il sollievo del tuo gatto, un percorso che richiederà anche la tua attiva collaborazione nella gestione quotidiana delle lesioni e nella prevenzione.
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Come curare le ferite da prurito nel gatto e prevenire ricadute: consigli pratici
Una volta che il veterinario ha stabilito una diagnosi e un piano terapeutico, il tuo ruolo diventa fondamentale nella gestione quotidiana delle lesioni cutanee del tuo gatto e nella prevenzione di future ricadute.
La cura delle ferite nell'animale è un passaggio fondamentale. Se ci sono lesioni aperte o croste, è importante mantenerle pulite e protette per evitare infezioni secondarie.
Il veterinario potrà consigliarti anche l’uso di coadiuvanti a base vegetale, delicati sulla pelle già compromessa e privi di sostanze irritanti o tossiche per la specie felina.
In questo contesto, per supportare il naturale processo di riparazione della cute in tutte le lesioni esterne, potresti considerare l'utilizzo di prodotti specifici. Un valido aiuto può arrivare da Hypermix®, un prodotto veterinario a base vegetale, formulato con estratti di neem e iperico.
Le piante che lo compongono sono note per le loro proprietà: l'olio di neem, ad esempio, possiede proprietà rigeneranti, cicatrizzanti e antisettiche, mentre l'iperico è riconosciuto per le sue capacità antisettiche e di favorire la riepitelizzazione. Quest'ultima sostanza però, ha come effetto collaterale una forte azione fotosensibilizzante, perciò è imperativo tenere l'animale lontano dalla luce solare durante il trattamento.
Se il tuo gatto tende a grattarsi o leccarsi le lesioni, potrebbero essere utili dispositivi di protezione come collari elisabettiani o body post-operatori per evitare l’aggravamento delle ferite.
Parallelamente alla cura delle lesioni, è essenziale lavorare sulla prevenzione. Secondo le linee guida ESCCAP, questo include l'applicazione scrupolosa e regolare durante tutto l'anno di trattamenti antiparassitari registrati per uso felino efficaci contro pulci, zecche e acari.
L’antiparassitario va scelto dal veterinario in base all’età, peso, condizioni cliniche e stile di vita del gatto. Non utilizzare mai prodotti per cani su gatti, né sostanze non registrate come farmaci veterinari.
In caso di diagnosi di allergia alimentare, è essenziale seguire rigorosamente la dieta prescritta dal veterinario, senza deviazioni né premi fuori pasto. Anche un piccolo errore può innescare una ricaduta.
Infine, ricordati che uno stile di vita sereno, arricchito e prevedibile riduce lo stress e contribuisce al benessere generale. Arricchisci l’ambiente con tiragraffi, mensole, rifugi, routine quotidiane e momenti di gioco: un gatto meno stressato è anche meno incline a comportamenti di toelettatura patologica.
Infine, i controlli veterinari periodici sono fondamentali per monitorare la situazione e intervenire tempestivamente in caso di necessità, assicurando al tuo amico felino una vita lunga, sana e priva di fastidiosi pruriti.
Il gatto si gratta a sangue: domande frequenti
Quando devo iniziare a preoccuparmi se il mio gatto si gratta?
Dovresti iniziare a preoccuparti e consultare un veterinario se noti che il tuo gatto si gratta, lecca o mordicchia insistentemente una o più aree del corpo, soprattutto se questo comportamento è nuovo o aumentato di intensità. Altri segnali di allarme includono la perdita di pelo, arrossamenti, croste, ferite aperte, pelle sanguinante o cambiamenti nel suo comportamento generale, come irritabilità o letargia. Un prurito occasionale è normale, ma quando diventa persistente e causa autotraumatismo, è segno che c'è un problema sottostante che necessita di essere indagato e trattato per garantire il benessere del tuo amico felino.
L'alimentazione può davvero influenzare il prurito del mio gatto?
Assolutamente sì. L'alimentazione gioca un ruolo significativo nella salute della pelle e del pelo del tuo gatto e può essere una causa diretta di prurito. Le allergie alimentari, scatenate da reazioni a specifiche proteine (come pollo, manzo, pesce) o, più raramente, a carboidrati o additivi presenti nel cibo, sono una causa comune di prurito non stagionale nei gatti. Anche le intolleranze alimentari, pur non essendo vere allergie, possono causare disturbi cutanei. Una dieta di scarsa qualità o non bilanciata può inoltre compromettere la salute della barriera cutanea, rendendola più suscettibile a irritazioni e infezioni. Il veterinario potrebbe consigliare una dieta ipoallergenica o una dieta ad eliminazione per diagnosticare e gestire questi problemi.
Quali sono i segnali di un prurito patologico nel gatto?
I segnali di un prurito patologico includono grattamento e leccamento eccessivi, insistenti e localizzati in zone come la base della coda, il collo o l'addome. Potresti notare la presenza di croste, arrossamenti, perdita di pelo, pelle secca o untuosa, e in casi più gravi, ferite aperte causate dal continuo grattarsi. Anche i cambiamenti comportamentali sono rilevanti: un gatto molto pruriginoso può apparire agitato, irrequieto, dormire male o isolarsi. Tutti questi segnali indicano la necessità di un controllo veterinario tempestivo per evitare peggioramenti.