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- I forasacchi, spighe secche di graminacee selvatiche, rappresentano un serio pericolo per cani e gatti durante la primavera e l'estate. La loro conformazione appuntita e dotata di uncini permette loro di aggrapparsi al pelo e penetrare progressivamente nei tessuti, causando infezioni, infiammazioni e, nei casi più gravi, migrazioni verso organi interni.
- Riconoscere tempestivamente i sintomi di un possibile contatto con un forasacco è molto importante. Zoppia, leccamento insistente, scuotimento della testa, starnuti violenti o arrossamenti oculari sono campanelli d'allarme che non vanno sottovalutati e richiedono un'attenzione immediata per evitare complicazioni.
- La prevenzione riveste un ruolo fondamentale: ispezionare il tuo animale dopo ogni uscita, evitare zone con erba alta e incolta, e mantenere il pelo corto possono ridurre significativamente il rischio. In caso di penetrazione, è essenziale rivolgersi subito al veterinario, evitando rimozioni fai-da-te che potrebbero peggiorare la situazione.
La loro struttura uncinata li rende capaci di penetrare nei tessuti animali e proseguire il loro cammino interno, causando infiammazioni, ascessi e infezioni profonde
I forasacchi, scientificamente noti come ariste di graminacee, sono quelle piccole spighe secche che vediamo comunemente nei campi, ai bordi delle strade, nei parchi e persino nei giardini meno curati, soprattutto durante la bella stagione. Derivano da piante selvatiche come l'orzo o l'avena selvatici.
La loro struttura è ingannevolmente semplice: una punta acuminata e una serie di piccole barbe o uncini retroflessi che agiscono come un arpione. Questa conformazione li rende particolarmente insidiosi perché, una volta che si agganciano al pelo del tuo animale, tendono a muoversi in una sola direzione: in avanti. Questo significa che ogni movimento dell'animale o tentativo di rimozione maldestro può farli penetrare più in profondità.
Il periodo di massima allerta va tipicamente da aprile-maggio fino a settembre-ottobre, quando l'erba secca e queste spighette si staccano facilmente dalle piante.
Ma perché sono così pericolosi?
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Perché i forasacchi sono così insidiosi per i nostri amici a quattro zampe?
La pericolosità dei forasacchi risiede proprio nella loro capacità di penetrare e migrare. Una volta che la punta aguzza del forasacco si insinua sotto la pelle, nelle orecchie, nel naso, negli occhi o viene inalata o ingerita, gli uncini retroflessi impediscono la sua fuoriuscita spontanea.
Anzi, ogni movimento muscolare dell'animale o contrazione tende a spingerlo più in profondità. Immagina una piccola freccia che può solo avanzare. Questo crea un percorso di infiammazione e infezione, poiché il forasacco è un corpo estraneo che trasporta con sé batteri e sporcizia.
Se non rimosso tempestivamente e correttamente, può causare ascessi e fistole. In casi molto rari, e solitamente a seguito di una prolungata trascuratezza o di mancata diagnosi precoce, i forasacchi possono migrare in profondità fino a raggiungere organi interni. Tali eventi sono eccezionali, ma è bene sapere che, in teoria, può succedere.
Ma quali sono le zone colpite più di frequente e quali segnali osservare per intervenire prontamente?
Zone più colpite e sintomi da forasacco nel cane e nel gatto
Il tuo animale non può dirti a parole cosa non va, ma il suo comportamento è un libro aperto, soprattutto se impariamo a capirne il linguaggio.
Le zone più frequentemente colpite dai forasacchi sono quelle più a contatto con l'erba alta. Le zampe, specialmente gli spazi interdigitali, sono un bersaglio classico, in questo caso, noterai dei comportamenti insoliti: il tuo cane o gatto potrebbe zoppicare improvvisamente, leccarsi insistentemente la zampa, o potresti vedere un piccolo gonfiore o un forellino dal quale fuoriesce pus o sangue.
Le orecchie sono un'altra area critica: se il tuo amico scuote la testa in modo frenetico, la tiene inclinata, si gratta l'orecchio o manifesta dolore al tatto, un forasacco potrebbe essersi infilato nel condotto uditivo.
Attenzione anche al naso: starnuti violenti e ripetuti, a volte con emissione di sangue, possono indicare la presenza di un forasacco nelle cavità nasali.
Gli occhi non sono immuni: un occhio rosso, gonfio, con lacrimazione abbondante o tenuto chiuso, può celare un forasacco sotto la palpebra.
Meno comuni, ma possibili, sono i forasacchi inalati o ingeriti, che possono causare tosse persistente, difficoltà respiratorie o problemi durante la deglutizione.
Infine, sulla cute in generale, un forasacco può penetrare e formare un nodulo dolente, un ascesso o una fistola che non accenna a guarire.
Se noti uno qualsiasi di questi sintomi, soprattutto dopo una passeggiata in aree a rischio, è essenziale agire subito.
Ma come?

Prevenzione dei forasacchi: come proteggere il tuo cane o gatto in estate
La prevenzione è un'arma importante contro i forasacchi. Durante i mesi più caldi, cerca di evitare le passeggiate in zone con erba alta e secca o campi incolti.
Se non puoi evitarle, al rientro ispeziona meticolosamente il tuo animale: controlla con cura il pelo, le zampe (soprattutto tra le dita e sotto i polpastrelli), le orecchie (anche all'interno del padiglione), il naso, gli occhi e la zona inguinale e ascellare.
Mantenere il pelo del tuo animale corto, specialmente nelle razze a pelo lungo o riccio, può aiutare a individuare più facilmente questi intrusi e a ridurne l'adesione.
Utilizza spazzole e pettini adatti per una toelettatura regolare.
Ma cosa si può fare se, nonostante tutte le precauzioni, sospetti che un forasacco sia già penetrato?
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Cosa fare se un forasacco penetra nella pelle o negli orifizi del tuo animale
La regola d'oro è: non tentare la rimozione da solo. Se il forasacco è già sotto pelle, in un occhio, orecchio o naso, ogni tentativo maldestro potrebbe spingerlo più in profondità o spezzarlo, complicando l'intervento veterinario.
Ad ogni modo, anche una rimozione apparentemente semplice può comportare rischi se non si è certi della profondità o dell’integrità del corpo estraneo. Il consiglio è quello di contattare immediatamente il tuo veterinario di fiducia.
Lui valuterà la situazione e, in base alla localizzazione e alla profondità, potrà rimuoverlo con strumenti adeguati, eventualmente con sedazione o anestesia. Nei casi più complessi, può essere necessaria una radiografia, un’ecografia o un’endoscopia diagnostica, seguita da chirurgia.
Dopo la rimozione, il medico può prescrivere:
- antibiotici topici o sistemici in caso di infezione;
- antinfiammatori non steroidei (FANS) autorizzati per uso veterinario;
- trattamenti cicatrizzanti solo se adatti alla specie e al sito anatomico interessato.
Per coadiuvare il trattamento di eventuali lesioni dopo la rimozione di un forasacco, e stimolare la riparazione della cute, puoi quindi considerare l'utilizzo di prodotti specifici. Questi devono essere usati su consiglio del veterinario, che potrà indicarti il prodotto più adatto.
Ad esempio, il nostro Hypermix® Gel sfrutta le proprietà del neem, note per essere antinfiammatorie, rigeneranti e cicatrizzanti, unite a quelle dell'iperico, che ha proprietà antisettiche e favorisce la riepitelizzazione. Assieme creano una sinergia che aiuta la rigenerazione cutanea e il controllo della carica batterica sulla lesione cutanea. Ricorda di utilizzare poco prodotto, ne basta un velo. E, soprattutto, l'iperico è fotosensibilizzante, quindi il pet va tenuto lontano dalla luce solare durante il trattamento.
In conclusione, i forasacchi sono una minaccia reale e spesso sottovalutata, ma con la giusta conoscenza, prevenzione e attenzione ai segnali che il tuo animale ti invia, puoi proteggerlo efficacemente. Non esitare mai a consultare il tuo veterinario per qualsiasi dubbio: la sua esperienza è la migliore alleata per la salute e il benessere del tuo fedele compagno.
Che cosa sono i forasacchi: domande frequenti
Che cosa sono i forasacchi e perché sono pericolosi per gli animali?
I forasacchi sono le spighette secche di alcune graminacee selvatiche, come l'orzo o l'avena. Hanno una forma appuntita e degli uncini che li rendono capaci di penetrare nei tessuti degli animali. Una volta entrati nel corpo, non riescono più a uscire e tendono a migrare sempre più in profondità. Questo può causare infezioni e ascessi. Per questo è importante riconoscerli e prevenirne il contatto.
Quali sono i sintomi che indicano la presenza di un forasacco nel cane o nel gatto?
I sintomi variano a seconda della zona colpita. Se il forasacco si infila in una zampa, il cane o il gatto può zoppicare o leccarsi insistentemente. Se finisce in un orecchio, si noterà scuotimento della testa e dolore. Nel naso provoca starnuti violenti, mentre negli occhi può causare arrossamenti e lacrimazione. Talvolta si formano noduli o fistole sulla pelle. Dopo passeggiate in aree a rischio, osservare con attenzione questi segnali è fondamentale.
Come si possono prevenire i forasacchi e cosa fare se uno penetra nella pelle?
Per prevenire i forasacchi, è consigliato evitare aree con erba alta durante le passeggiate e controllare accuratamente l'animale al rientro, soprattutto zampe, orecchie, naso e occhi. Mantenere il pelo corto aiuta a individuarli più facilmente. Se si sospetta la presenza di un forasacco, è importante non tentare la rimozione da soli. Rivolgersi subito al veterinario è l’unica scelta sicura per evitare complicazioni e permettere una rimozione corretta.