In questo articolo parliamo di...
- Il movimento della testa di un cavallo va sempre contestualizzato: può essere un semplice gesto contro gli insetti o un campanello d’allarme per zoppie, fastidi fisici o stress cronico.
- L’“head bobbing” ritmico, soprattutto durante il trotto, è un indicatore classico di zoppia e rappresenta una strategia del cavallo per alleggerire l’arto dolente. Diversamente, movimenti improvvisi e violenti della testa potrebbero essere sintomo della sindrome dell'headshaking, un disturbo neurologico complesso e debilitante.
- Stress, isolamento e ambienti poveri possono causare stereotipie come l’"incensare", un comportamento che segnala disagio ma non dolore fisico. Allo stesso modo, un'attrezzatura inadeguata o problemi dentali possono generare reazioni difensive.
Perché il mio cavallo muove la testa in modo anomalo? A seconda della frequenza, del contesto e della modalità del movimento la spiegazione può essere differente
Interpretare il movimento della testa di un cavallo è come imparare una nuova lingua: ogni gesto va contestualizzato.
Un leggero scuotimento al pascolo può semplicemente indicare la presenza di insetti fastidiosi, mentre un movimento brusco e ripetuto durante il lavoro potrebbe segnalare un disagio legato all'imboccatura.
Osserva il comportamento del cavallo: il movimento è verticale, laterale o a scatti?
Compare solo da montato o anche in libertà?
È ritmico o irregolare?
Rispondere a queste domande ti aiuta a distinguere tra segnali innocui e potenziali campanelli d'allarme.
Una comparsa improvvisa, un'alta frequenza o l'associazione con altri segni di malessere, come orecchie appiattite o coda agitata, suggeriscono che il problema merita un'indagine più approfondita.
È proprio quando questo movimento si manifesta in modo ritmico durante l'andatura che una delle prime ipotesi da considerare è quella di una problematica fisica, spesso legata a una zoppia.
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Zoppia e "head bobbing": quando il movimento segnala dolore
L’”head bobbing” è uno dei segnali più classici e riconoscibili di una zoppia, specialmente a carico degli arti anteriori. Non è un gesto casuale, ma un meccanismo istintivo, un'alterazione del comportamento del cavallo, con cui cerca di alleviare il dolore.
Si consiglia sempre il consulto di un veterinario ortopedico nel caso di dubbio di zoppia.
(La regola generale è semplice da)In generale si può osservare che : quando l'arto anteriore dolente tocca il suolo, il cavallo solleva bruscamente la testa per spostare il peso e ridurre la pressione.
Al contrario, la testa si abbassa quando l'arto sano è in appoggio.
Nelle zoppie posteriori, il pattern può essere più difficile da identificare e talvolta si manifesta con un abbassamento della testa quando l'arto dolente è in appoggio, associato a un'asimmetria nel movimento del bacino.
Per una valutazione efficace, è fondamentale osservare il cavallo al passo e al trotto, sia in linea retta su un terreno piano e duro, sia in circolo, dove il carico maggiore sull'arto interno può accentuare il sintomo.
È importante ricordare che l’osservazione, pur utile, ha limiti di sensibilità e specificità. Talvolta, per confermare la diagnosi, il veterinario può avvalersi di ausili oggettivi come sistemi di analisi computerizzata del movimento (es. Lameness Locator).
Una volta ottenuta una diagnosi veterinaria, oltre agli interventi terapeutici prescritti, è importante aiutare l’animale a gestire il dolore e l'infiammazione.
In questo contesto, può essere d'aiuto anche un supporto nutrizionale mirato come i mangimi complementari. Aequisol, ad esempio, è un prodotto a base di estratti vegetali selezionati.
Le piante che lo compongono, come la Spirea ulmaria e la Curcuma longa, sono note per le loro proprietà che coadiuvano i processi antinfiammatori, mentre il Ribes nigrum e l'Aloe ferox Mill contribuiscono con un'azione antiossidante e di sostegno.
Un simile approccio offre un aiuto nella gestione di stati dolorosi e dello stress articolare derivante da lavoro intenso o da patologie osteo-articolari, sempre - è bene sottolinearlo - sotto la guida del veterinario.
Infatti, questi integratori non sostituiscono in alcun modo la diagnosi o le terapie prescritte dal medico degli animali.
Ma cosa succede se l'andatura del cavallo è perfettamente regolare, eppure la testa continua a scuotersi con scatti improvvisi e apparentemente incontrollabili?
In questo caso, dobbiamo esplorare una causa di natura molto diversa.

L'headshaking syndrome: un disturbo neurologico da non ignorare
Quando lo scuotimento della testa è improvviso, violento e apparentemente senza una causa scatenante, potrebbe trattarsi della sindrome dell'headshaking.
Questa condizione, frustrante sia per il cavallo che per il proprietario, è considerata di origine neurologica e spesso associata a un'iperattivazione del nervo trigemino, che causa una sensazione simile a una scossa elettrica o a un forte prurito al muso.
I movimenti sono tipicamente verticali, rapidi e incontrollabili. Spesso, il comportamento è accompagnato da altri sintomi, come lo sfregamento compulsivo del naso, starnuti frequenti, fotofobia (fastidio per la luce solare) e un'evidente irritabilità.
La sindrome può avere un andamento stagionale, peggiorando in primavera e in estate.
La diagnosi è complessa e avviene principalmente per esclusione, dopo aver scartato tutte le altre possibili cause.
La gestione mira a controllare i sintomi attraverso l'uso di retine nasali, che riducono parzialmente gli stimoli scatenanti, modifiche alla routine di lavoro e, in alcuni casi, specifici approcci terapeutici consigliati dal veterinario.
In alcuni casi selezionati, il veterinario può valutare anche l’impiego di farmaci ad azione neurologica, che hanno mostrato una certa efficacia nella riduzione dei sintomi. Tuttavia, la risposta a questi farmaci può essere variabile e non sempre duratura, e il loro impiego comporta possibili effetti collaterali (come sedazione o alterazioni comportamentali).
Nel quadro di una gestione multimodale, sentito il parere del veterinario, può essere utile anche l'impiego di prodotti che contribuiscano a lenire il disagio e a supportare l'equilibrio delle normali funzionalità corporee.
Un esempio è Kanarescue® Horse, una soluzione idrosolubile a base vegetale. Il cannabidiolo sintetico (CBD) (prodotto sinteticamente) in esso contenuto è noto per le sue proprietà lenitive.
La presenza di recettori cannabinoidi nella parte sensitiva del nervo Trigemino suggerisce che il cannabidiolo giochi un ruolo di modulazione del dolore neuropatico. (e come fonte di antiossidanti, mentre) L'aggiunta di Aloe Vera e Menta Piperita fornisce un'azione rinfrescante e calmante, che può aiutare ad attenuare la sensazione di prurito e irritazione.
Questo tipo di supporto, grazie anche alle proprietà della Salvia e dei semi di Pompelmo, può contribuire a migliorare il benessere generale del cavallo affetto da questa complessa sindrome.
Si ricorda che qualsiasi impiego di prodotti fitoterapici o contenenti CBD deve avvenire solo su indicazione del veterinario.
Se il movimento della testa non è uno scatto improvviso ma un dondolio ritmico e ripetitivo, specialmente quando il cavallo è nel box o nel paddock, l'origine del problema potrebbe risiedere non in un disturbo neurologico, ma nel suo stato emotivo e gestionale.
Stereotipie e stress: quando il gesto diventa un'abitudine
Le stereotipie sono comportamenti ripetitivi, con una sequenza relativamente invariabile, che non hanno uno scopo apparente. Tra queste, l'incensare (un movimento verticale e ritmico della testa e del collo) e il "ballo dell'orso" (un'oscillazione laterale del peso da un anteriore all'altro, accompagnata dal dondolio della testa) sono tra le più comuni.
Questi gesti sono spesso un campanello d'allarme che indica uno stato di stress, noia o frustrazione cronica.
I fattori di rischio principali sono legati a una gestione inadeguata: isolamento sociale, confinamento prolungato nel box, accesso limitato al foraggio e mancanza di stimoli ambientali.
Questi comportamenti nascono come meccanismo di coping, un modo per l'animale di gestire un ambiente povero o stressante.
Intervenire è possibile: la soluzione risiede nel migliorare il benessere del cavallo, garantendo un accesso prolungato al paddock, la possibilità di socializzare con i suoi simili, foraggio sempre a disposizione (magari con reti slow-feeder per aumentare il tempo di assunzione) e un arricchimento ambientale che stimoli la sua mente.
Va ricordato che, anche migliorando le condizioni di gestione, alcune stereotipie possono persistere nel tempo. Il loro completo abbandono, infatti, non è sempre possibile, sebbene sia comunque fondamentale ridurne la frequenza e migliorare il benessere generale del cavallo.
Abbiamo esplorato cause legate al dolore, alla neurologia e allo stress. Tuttavia, a volte la risposta è più semplice e direttamente collegata a ciò che il cavallo indossa o ha in bocca durante il lavoro.
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Attrezzatura e problemi dentali: cause meccaniche di irritazione
Un cavallo che scuote la testa insistentemente, soprattutto durante l'attività montata, potrebbe semplicemente comunicare un fastidio fisico causato dall'attrezzatura.
Un'imboccatura non adatta per conformazione, spessore o posizione, una capezzina stretta oltre misura che crea punti di pressione eccessivi o una testiera mal regolata possono generare dolore e reazioni di difesa.
Analogamente, la bocca stessa può essere la fonte del problema.
Problemi dentali come punte acuminate che causano lesioni a guance e lingua, "wave mouth" (un'usura irregolare dei molari) o ulcere possono rendere il contatto con il morso estremamente fastidioso.
Per questo motivo, è essenziale non solo assicurarsi del corretto fitting di ogni parte dei finimenti, ma anche programmare controlli odontoiatrici regolari con un professionista qualificato, almeno una volta all'anno.
Un controllo accurato della bocca e dell'attrezzatura può risolvere molti casi di "headshaking" da lavoro, migliorando istantaneamente il comfort e la collaborazione del cavallo.
Cavallo che muove la testa avanti e indietro: domande frequenti
Come posso distinguere tra l'headshaking e una semplice reazione agli insetti?
La distinzione si basa principalmente su contesto, intensità e persistenza. Una reazione agli insetti è solitamente situazionale, si verifica all'aperto in presenza di mosche o tafani e cessa quando il cavallo rientra in un ambiente protetto. I movimenti sono spesso diretti a scacciare l'insetto da una zona specifica. L'headshaking syndrome, invece, presenta scuotimenti più violenti, spesso verticali e involontari, che possono manifestarsi anche in assenza di insetti, a volte scatenati da luce, vento o esercizio. Spesso è accompagnato da altri segni come lo sfregamento del naso.
Il mio cavallo "incensa" solo quando è nel box. Significa che sta male?
L'incensare, o "weaving", è una stereotipia, un comportamento ripetitivo che indica uno stato di stress o di noia, non necessariamente un dolore fisico acuto. È un segnale che il cavallo non sta vivendo una condizione di benessere ottimale. Le cause sono spesso gestionali: poco tempo trascorso al paddock, scarso contatto sociale con altri cavalli, dieta povera di foraggio o routine imprevedibili. Sebbene non sia un'emergenza medica, è un importante campanello d'allarme che richiede un intervento per migliorare la qualità della vita dell'animale, arricchendo il suo ambiente e la sua quotidianità.
Se sospetto una zoppia, quali sono i primi controlli che il veterinario effettuerà?
Se si sospetta una zoppia, il veterinario inizierà con un'anamnesi dettagliata e un esame visivo del cavallo fermo e in movimento. Nel caso sia necessario ricorrerà metodiche diagnostiche più precise per individuare la causa della zoppia.( Chiederà di vedere il cavallo camminare e trottare in linea retta su una superficie dura per osservare l'andatura e identificare l'eventuale "head bobbing". Successivamente, eseguirà una palpazione approfondita degli arti per cercare calore, gonfiore o dolore. Un passaggio fondamentale sono i test di flessione: l'articolazione viene tenuta flessa per circa un minuto e poi il cavallo viene fatto trottare per vedere se la zoppia peggiora, aiutando a localizzare l'area problematica.)Non credo che queste cose vadano scritte: ogni veterinario ha un suo schema di visita e non mi pare corretto fare un elenco delle cose che il veterinario potrebbe fare. Potrebbe anche non farle, o farne altre e arrivare comunque a una diagnosi di zoppia.