Che cos’è la sindrome metabolica equina e cosa comporta davvero?

 

In questo articolo parliamo di...

  • La sindrome metabolica equina è una condizione endocrino-metabolica complessa, caratterizzata da disregolazione insulinica, depositi di grasso localizzati e alto rischio di laminite, che richiede attenzione precoce ai segnali clinici.
  • La diagnosi non può basarsi solo sull’aspetto fisico ma necessita di esami specifici, come la misurazione dell’insulina basale o il test di stimolazione con zucchero orale, per confermare la disregolazione e distinguere altre patologie simili come il PPID.
  • La gestione efficace combina dieta a basso contenuto di carboidrati non strutturali e attività fisica controllata, limitando pascolo e cereali, per migliorare la sensibilità insulinica e ridurre i rischi a lungo termine.

Una guida completa per proprietari attenti: dai primi segnali alla gestione quotidiana del cavallo

La sindrome metabolica equina, spesso abbreviata in EMS, rappresenta una delle sfide sanitarie più discusse e rilevanti nel mondo equestre contemporaneo.

Lungi dall'essere un semplice "problema di peso", si tratta di una condizione endocrino-metabolica ben definita, la cui comprensione è essenziale per ogni proprietario attento al benessere del proprio animale.

La sua importanza non risiede tanto nell'aspetto estetico del cavallo, quanto nelle profonde implicazioni che ha sulla sua salute a lungo termine.

L'EMS si fonda su una triade di fattori interconnessi: la disregolazione dell'insulina, l'adiposità (spesso localizzata in aree specifiche) e, soprattutto, un rischio molto elevato di sviluppare la laminite, una delle patologie più dolorose e invalidanti per un cavallo.

Capire come questi elementi si intrecciano aiuta a trasformare la preoccupazione in azione concreta. È fondamentale, quindi, imparare a decifrare i segnali, anche quelli più discreti, che il nostro cavallo ci invia.

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I segnali da non sottovalutare: come riconoscere l'EMS nel proprio cavallo

Riconoscere precocemente i segni dell'EMS può fare una differenza sostanziale nella gestione della condizione. Il campanello d'allarme più noto è il cosiddetto "collo crestato" (cresty neck), un accumulo di grasso duro e compatto lungo il margine superiore del collo, che perde la sua normale flessibilità.

Oltre al collo, è essenziale osservare la presenza di depositi di adipe in altre aree specifiche, come alla base della coda, dietro le spalle o nella regione del prepuzio nei maschi.

Un altro indicatore chiave è la difficoltà a perdere peso nonostante una dieta controllata; questi cavalli sembrano "ingrassare con l'aria" a causa del loro metabolismo "parsimonioso". Talvolta, si possono notare anche letargia o performance ridotte.

Tuttavia, il segnale più critico, che può manifestarsi anche in forma subclinica, è la laminite.

In questi casi, oltre ai sintomi evidenti come un’andatura rigida, la riluttanza a muoversi o il classico atteggiamento con gli arti anteriori estesi in avanti, è bene ricordare che la laminite subclinica può essere individuata solo tramite esami specifici come radiografie del piede o valutazioni podologiche approfondite, anche in assenza di zoppia marcata.

Questi segni visivi e strumentali, per quanto indicativi, necessitano di una conferma oggettiva, che solo un esame approfondito può fornire.

La diagnosi veterinaria: oltre l'aspetto fisico

Se i segnali clinici suggeriscono la presenza di EMS, il passo successivo è inderogabilmente una visita veterinaria per ottenere una diagnosi certa.

L'aspetto fisico da solo non è sufficiente. Il veterinario eseguirà un esame clinico completo, valutando il "Body Condition Score" (BCS) e la presenza degli accumuli di grasso caratteristici.

La conferma diagnostica, però, si basa su esami del sangue mirati a valutare la funzionalità dell'insulina.

Il primo step è solitamente la misurazione dell'insulina basale a digiuno. Se i valori sono borderline o normali ma il sospetto clinico è forte, si procede con un test dinamico, più sensibile. Il più comune e pratico è il "Test di Stimolazione con Zucchero Orale" (OST).

Dopo un breve digiuno, si somministra al cavallo una dose calcolata di sciroppo di mais (solitamente 0,15 mL/kg) e si preleva il sangue dopo 60-90 minuti.

Una risposta insulinica esagerata (valori indicativamente superiori a 60 μU/mL) può confermare la diagnosi di disregolazione insulinica.

Tuttavia, è importante sottolineare che i valori soglia non sono universali e dipendono dal metodo di laboratorio e dal protocollo utilizzato: per questo, l’interpretazione deve sempre essere affidata al veterinario curante, come raccomandato dalle linee guida Equine Endocrinology Group (2023).

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EMS e PPID (Cushing equino): due condizioni da non confondere

È fondamentale non confondere la Sindrome Metabolica Equina (EMS) con la Disfunzione della Pars Intermedia dell'Ipofisi (PPID), comunemente nota come Morbo di Cushing equino.

Sebbene entrambe le condizioni possano aumentare il rischio di laminite, hanno origini e manifestazioni diverse.

L'EMS è tipicamente una condizione di cavalli più giovani o di mezza età, ma può comparire anche in soggetti anziani, specialmente se obesi o predisposti.

La PPID, invece, è una malattia neurodegenerativa che colpisce prevalentemente i cavalli sopra i 15 anni e si manifesta con segni come l'irsutismo (un mantello lungo e riccio che non muta correttamente), la perdita di massa muscolare, sudorazione anomala e infezioni ricorrenti.

I test diagnostici sono diversi: l'EMS si diagnostica valutando l'insulina (basale o dopo stimolazione), mentre la PPID si conferma misurando l'ormone ACTH.

Le due condizioni possono anche coesistere nello stesso animale, aumentando esponenzialmente il rischio di laminite e complicando la gestione, che deve quindi essere mirata a entrambi i problemi.

La gestione efficace dell’EMS: un piano d’azione basato su dieta ed esercizio

Una volta confermata la diagnosi, la gestione dell'EMS si trasforma in un piano d'azione concreto e continuativo. Il cardine del trattamento è la gestione dietetica.

L'obiettivo primario è ridurre l'assunzione di carboidrati non strutturali (NSC), ovvero amidi e zuccheri semplici, mantenendoli idealmente sotto il 10% della sostanza secca. Questo si ottiene eliminando i mangimi concentrati a base di cereali e scegliendo foraggi a basso tenore di zuccheri.

L'analisi del fieno è uno strumento preziosissimo; in sua assenza, l'ammollo del fieno in acqua per 30-60 minuti può aiutare a ridurre il contenuto di zuccheri solubili, ma bisogna tenere presente che l’ammollo comporta anche la perdita di minerali idrosolubili (come elettroliti), che in alcuni casi andranno reintegrati.

Non solo, l’efficacia di questo metodo varia molto (circa 20–50%) a seconda della tipologia di fieno, della temperatura e della durata dell’ammollo.

Senza un’analisi del foraggio, insomma, questo metodo è solo un supporto parziale e non garantisce che il tenore di NSC scenda sotto la soglia raccomandata per cavalli con EMS.

L'accesso al pascolo deve essere gestito con estrema attenzione, preferendo le ore notturne o mattutine salvo condizioni climatiche particolari, come giornate fredde e soleggiate, che possono mantenere elevato il contenuto di zuccheri anche al mattino.

L’utilizzo di una museruola da pascolo è un’ulteriore misura efficace.

Il secondo pilastro è l'esercizio fisico: un'attività regolare e graduale è essenziale per aumentare la sensibilità delle cellule all'insulina e favorire la perdita di peso, ma può essere introdotta solo se il cavallo non presenta laminite in fase acuta.

La combinazione di dieta e movimento, monitorata costantemente attraverso il controllo del peso e della circonferenza del collo, è la strategia migliore per garantire al cavallo una vita sana e attiva.

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Prodotti complementari coadiuvanti

Pur non essendo specificamente formulato per l’EMS, in quanto non modifica la disregolazione insulinica, un mangime complementare come Aequisol può fungere come supporto fitoterapico antinfiammatorio per la salute generale del cavallo, in presenza di condizioni associate.

Si tratta, infatti, di un mangime complementare composto da Spirea ulmaria, Curcuma longa, Ribes nigrum, Aloe ferox e Cardo mariano, noto per le sue potenziali attività antiossidanti, depurative e antinfiammatorie.

Questo prodotto può offrire un supporto generale in condizioni di stress o infiammazione, ma non agisce sui parametri metabolici tipici dell’EMS.

Inoltre questo integratore può essere presentato come opzione complementare solo se indicato dal veterinario, in base al quadro clinico individuale e alla presenza di sintomi associati (es. stati infiammatori).

È fondamentale ribadire che la strategia principale per affrontare l’EMS rimane basata su dieta, esercizio fisico e monitoraggio veterinario continuo.


Sindrome metabolica equina: domande frequenti

Qual è la dieta ideale per un cavallo con sindrome metabolica equina?

La dieta ideale per un cavallo con EMS si basa su foraggio di alta qualità con un basso contenuto di carboidrati non strutturali (NSC), idealmente inferiore al 10% della sostanza secca. È fondamentale eliminare cereali, melassa e mangimi dolci. L'analisi del fieno è il modo migliore per conoscerne il valore nutritivo; in alternativa, l'ammollo del fieno in acqua per 30-60 minuti può ridurre gli zuccheri. L'accesso al pascolo deve essere limitato o controllato con museruole. Poiché una dieta basata solo su foraggio potrebbe essere carente di vitamine e minerali, è essenziale integrarla con un bilanciatore specifico, privo di zuccheri aggiunti, per garantire che tutti i fabbisogni nutrizionali siano soddisfatti senza appesantire il metabolismo.

EMS e PPID (o Morbo di Cushing) sono la stessa cosa?

No, non sono la stessa cosa, sebbene possano presentare il sintomo comune della laminite. L'EMS è un disturbo metabolico legato alla gestione dell'insulina, che colpisce tipicamente cavalli giovani o di mezza età e si associa a obesità. La PPID (Morbo di Cushing) è una condizione degenerativa dell'ipofisi che colpisce prevalentemente cavalli anziani (>15 anni) e causa una sovrapproduzione di ormoni. I segni classici della PPID includono un pelo lungo e riccio (irsutismo), perdita muscolare e infezioni ricorrenti. La diagnosi e il trattamento sono differenti. Tuttavia, un cavallo può soffrire di entrambe le condizioni contemporaneamente, aumentando notevolmente il rischio di laminite.

Come si esegue in pratica il test di stimolazione con zucchero orale (OST)?

L'Oral Sugar Test (OST) è un test diagnostico dinamico eseguito dal medico veterinario per valutare la risposta insulinica del cavallo. In pratica, dopo un breve periodo di digiuno (solitamente 3-6 ore, lasciando solo acqua a disposizione), al cavallo viene somministrata per via orale una dose precisa di sciroppo di mais (0,15 mL per ogni kg di peso corporeo). Successivamente, vengono prelevati uno o più campioni di sangue a intervalli specifici, tipicamente a 60 e/o 90 minuti dalla somministrazione. L'analisi di questi campioni misura il picco di insulina raggiunto, rivelando se la risposta del corpo allo zucchero è appropriata o esagerata, confermando così la presenza di disregolazione insulinica.

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