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- Lo stress da calore nei cavalli può manifestarsi con segnali iniziali sottili, come respirazione accelerata e sudorazione eccessiva, fino a sintomi gravi come temperatura oltre i 40–41°C e perdita della sudorazione, richiedendo un intervento veterinario urgente.
- La prevenzione si basa su idratazione continua, ombra e ventilazione adeguata, attività fisica nelle ore più fresche e integrazione di sali minerali, adattando la gestione quotidiana alle condizioni climatiche.
- In caso di surriscaldamento, il raffreddamento rapido con acqua fresca applicata ripetutamente su tutto il corpo, associato a ventilazione e contatto immediato con il veterinario, è la strategia salvavita più efficace, supportata dalle linee guida FISE 2025.
Dalle nuove linee guida alla pratica quotidiana: segnali da monitorare, prevenzione e cosa fare in emergenza
L'arrivo dell'estate e delle ondate di calore porta con sé una grande sfida per ogni proprietario: garantire il benessere dei propri cavalli. Questi magnifici animali, pur avendo meccanismi di termoregolazione, sono vulnerabili allo stress termico e al temuto colpo di calore.
Per fortuna, un proprietario informato può diventare una sentinella attenta, capace di distinguere una situazione di disagio, prima che diventi un'emergenza imminente.
Con una checklist operativa, basata sulle più recenti evidenze e sulle linee guida aggiornate, come quelle FISE 2025, è possibile proteggere più efficacemente i nostri compagni a quattro zampe.
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Riconoscere i segnali di stress da calore: quando l'allarme diventa un'emergenza
I primi sintomi di stress da calore non sempre sono evidenti, ma un proprietario o allevatore può coglierli osservando attentamente il cavallo. Anche senza strumenti, i segnali più facili da riconoscere sono:
- respirazione molto accelerata e più profonda del normale, anche a riposo;
- narici molto dilatate e visibilmente in movimento rapido;
- sudorazione abbondante che bagna gran parte del mantello;
- comportamento insolito: irrequietezza, apatia o perdita di reattività.
Se si dispone di un termometro rettale veterinario, valori vicini o superiori a 40°C indicano un rischio grave. Anche senza misurazione, la presenza di debolezza marcata, passi incerti (atassia) o mucose di gengive e occhi di colore rosso scuro è un segnale di emergenza.
Il sintomo più allarmante è la scomparsa improvvisa della sudorazione in un cavallo visibilmente accaldato: questo indica che i meccanismi di termoregolazione sono al collasso (anidrosi) e la situazione può peggiorare rapidamente.
In presenza di uno qualsiasi di questi segni, contattare immediatamente il veterinario e iniziare le manovre di raffreddamento può fare la differenza tra un recupero rapido e una situazione potenzialmente fatale.
Intervento immediato in caso di surriscaldamento: i passaggi salvavita
Quando un cavallo mostra segni acuti di surriscaldamento, ogni minuto è prezioso. Prima di tutto occorre mantenere la calma, agire prontamente e con metodo.
La prima azione da compiere è quella di interrompere immediatamente qualsiasi attività, chiamare immediatamente il veterinario e nel mentre condurre il cavallo nel luogo più fresco e ombreggiato disponibile.
Il passo successivo è il raffreddamento attivo.
Il metodo più efficace, confermato dalle linee guida FISE 2025, è bagnare abbondantemente tutto il corpo dell'animale con acqua fresca, evitando di iniziare dalla testa, e concentrandosi su collo, spalle, tronco e arti.
Non è necessario rimuovere l’acqua tra un’applicazione e l’altra: ciò che conta è mantenerla sempre fresca e in continuo ricambio.
L'evaporazione è il principio fisico che sottrae calore al corpo; per accelerarla, è utilissimo creare una corrente d'aria con un ventilatore.
Riassumendo:
🔍 Soglie termiche e azioni raccomandate (Linee guida FISE 2025)
38,5–39,5 °C
➡️ Avviare raffreddamento moderato con acqua fresca, bagnando il corpo e favorendo la ventilazione.
➡️ Monitorare temperatura rettale, frequenza respiratoria e frequenza cardiaca ogni 5 minuti.
> 39,5 °C
➡️ Avviare raffreddamento rapido/intensivo: bagnare abbondantemente tutto il corpo con acqua fredda (iniziando da collo e spalle, poi tronco, interno cosce, addome, arti). Sono consigliate docce con acqua ghiacciata su tutto il corpo;
➡️ Non asciugare tra un’applicazione e l’altra, mantenere ventilazione costante.
🚫 Evitare asciugamani, ghiaccio rettale o applicazione di ghiaccio localizzato.
Mentre si eseguono queste manovre, si consiglia di offrire abbondante acqua fresca da bere al cavallo.
Agire in fretta e nel modo corretto può fare la differenza tra la vita e la morte del cavallo colpito da calore.
Ogni minuto guadagnato nel raffreddamento e nell’allerta del veterinario aumenta le possibilità di un recupero completo.
Ma cosa si può fare lato prevenzione?

Prevenzione e gestione a 360°: dal singolo cavallo alla scuderia
Affrontare il caldo non significa solo osservare i segnali d’allarme, ma predisporre un sistema di difesa completo, che parte dalla cura quotidiana del singolo animale e si estende all’organizzazione dell’ambiente e dei trasporti.
Un approccio integrato riduce al minimo il rischio di stress termico, anche nelle giornate più torride.
Idratazione e routine quotidiana
L’accesso ad acqua fresca e pulita deve essere costante, 24 ore su 24.
Nei mesi caldi, è fondamentale pulire spesso abbeveratoi e vasche per evitare la proliferazione di alghe e batteri che potrebbero scoraggiare il cavallo dal bere. Un cavallo adulto può consumare anche oltre 50 litri d’acqua al giorno in condizioni di caldo intenso.
L’integrazione minerale è altrettanto importante: un blocco di sale deve essere sempre disponibile, e nei soggetti che sudano molto si può ricorrere a elettroliti orali, calibrati insieme al veterinario.
Le attività fisiche intense vanno pianificate nelle ore più fresche (alba o tarda serata) e, quando possibile, monitorati con l’indice WBGT (Wet Bulb Globe Temperature) per avere un parametro oggettivo del rischio termico.
Ombra e ventilazione
Gli spazi esterni devono offrire ampie zone d’ombra: alberi, tettoie o capannine robuste che proteggano sia dal sole diretto sia dalla radiazione riflessa.
Nei box, l’obiettivo è creare un flusso d’aria costante, evitando l’“effetto forno”: ventilatori da soffitto, finestre contrapposte e corridoi aperti sono interventi semplici ma decisamente efficaci.
Gestione avanzata della scuderia
In estate, la progettazione o l’adattamento delle strutture deve puntare alla massimizzazione della ventilazione naturale e all’uso strategico di ventilatori o sistemi di nebulizzazione (laddove compatibili con la salute degli animali).
Una buona organizzazione degli spazi consente di spostare i cavalli in zone più fresche nelle ore critiche.
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Trasporti e contesti agonistici
Il trasporto è una delle fasi più critiche: viaggiare di notte o al primo mattino riduce drasticamente lo stress termico.
I van e i trailer devono essere ben ventilati, con soste frequenti per offrire acqua e monitorare lo stato degli animali.
Durante eventi sportivi o raduni, seguire le linee guida ufficiali FISE 2025 garantisce un approccio sicuro: monitoraggio costante di temperatura, frequenza respiratoria e cardiaca; disponibilità di aree ombreggiate e punti di raffreddamento; gestione rapida delle emergenze secondo protocolli predefiniti.
Prevenzione, prontezza e collaborazione con il medico veterinario restano le armi più efficaci contro il colpo di calore.
Proteggere cavalli dal caldo: domande frequenti
È vero che bagnare un cavallo accaldato con acqua fredda è pericoloso?
No, questo è un falso mito molto diffuso ma smentito dalla scienza. Studi e protocolli veterinari dimostrano che il raffreddamento con acqua fresca applicata ripetutamente su tutto il corpo è il metodo più efficace per abbassare la temperatura corporea in caso di colpo di calore. La combinazione di acqua e ventilazione è la strategia più rapida e sicura (fonte: Linee guida FISE 2025).
Come posso capire se il mio cavallo beve abbastanza in estate?
Oltre a garantire accesso costante ad acqua pulita, è possibile monitorare l'idratazione con un semplice test: il "pinch test". Pizzica delicatamente una piega della pelle sul collo o sulla spalla; se torna immediatamente al suo posto, l'idratazione è buona. Se la piega rimane sollevata per qualche secondo, l'animale è probabilmente disidratato. Altri segnali includono gengive secche e appiccicose e urine scure e concentrate. Ricorda che un cavallo può arrivare a bere oltre 50 litri d'acqua al giorno con il caldo intenso, quindi controlla spesso i livelli negli abbeveratoi.
Gli elettroliti vanno dati a tutti i cavalli in estate o solo a quelli che lavorano?
Mentre i cavalli che svolgono un lavoro intenso e sudano abbondantemente hanno un bisogno critico di reintegrare gli elettroliti persi (sodio, potassio, cloro), anche i cavalli a riposo possono beneficiare di un supporto, specialmente durante ondate di calore estreme. La sudorazione, anche a riposo, causa una perdita di sali minerali. Fornire sempre un blocco di sale minerale è una buona pratica di base. Per un'integrazione più specifica con polveri o paste elettrolitiche, è saggio consultare il proprio veterinario per stabilire il dosaggio corretto in base allo stile di vita e alle esigenze individuali del cavallo.