Gatto con nodi nel pelo: come si formano, come scioglierli e prevenirli con una cura costante

 

In questo articolo parliamo di...

  • I nodi nel mantello del gatto sono una vera e propria minaccia per il benessere: causano dolore, irritazioni e possibili infezioni, soprattutto se trascurati. Conoscere le cause principali, dalla genetica alla scarsa spazzolatura, è il primo passo per affrontarli.
  • Per sciogliere i nodi serve pazienza e metodo: l’uso di pettini, cardatori e prodotti specifici permette di agire senza rischi, mentre nei casi complessi è fondamentale rivolgersi a un professionista per garantire la sicurezza del gatto.
  • La prevenzione è la strategia più efficace: una routine di spazzolatura adeguata, una dieta equilibrata e controlli regolari mantengono il pelo sano, rafforzano il legame con il proprietario e migliorano la qualità di vita del felino.

Razze predisposte, pelo lungo, scarsa igiene e stress sono tutti fattori che aumentano il rischio di nodi: gestirli con attenzione aiuta a prevenire complicazioni e fastidi

Vedere il mantello del proprio gatto trasformarsi da morbida pelliccia a groviglio inestricabile di nodi può lasciare perlomeno interdetti.

Ma perché accade?

E come risolvere?

Le cause sono molteplici e spesso interconnesse.

In primo luogo, la genetica: razze a pelo lungo o con un sottopelo molto fitto, come il Persiano, il Maine Coon o il Ragdoll, sono naturalmente più predisposte. Il loro mantello richiede una manutenzione costante, poiché il pelo morto, se non rimosso, si intreccia inevitabilmente con quello vivo, creando i presupposti per il nodo.

A questo si aggiunge il ciclo naturale della muta stagionale, un periodo in cui la perdita di pelo si intensifica, aumentando esponenzialmente il rischio di feltri.

Tuttavia, la genetica non è l'unica responsabile. Uno dei fattori più comuni è la semplice mancanza di una spazzolatura regolare. Senza questo aiuto esterno, il gatto fatica a gestire da solo la rimozione del pelo in eccesso.

Inoltre, un mantello sporco o unto, dove si accumulano sebo e particelle di sporcizia, agisce come una sorta di "colla" naturale che favorisce l'aggregazione dei peli.

Anche l'umidità è un fattore da considerare: un gatto che si bagna e non viene asciugato correttamente vedrà il suo pelo aggrovigliarsi con estrema facilità.

Le conseguenze di questi nodi, purtroppo, vanno ben oltre l'aspetto estetico. Un feltro compatto tira costantemente la pelle sottostante, causando dolore nel micio, irritazioni cutanee e, nei casi peggiori, dermatiti o infezioni batteriche, poiché la cute, intrappolata sotto il feltro, può andare incontro a macerazione e diventare terreno favorevole a batteri e funghi.

Comprendere le cause è il primo passo, ma l'urgenza è spesso quella di intervenire. Vediamo quindi come affrontare un nodo già formato in modo sicuro per il nostro amico felino.

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Come sciogliere i nodi dal pelo in modo sicuro ed efficace

Una volta individuato un nodo, l'istinto potrebbe essere quello di risolverlo rapidamente, magari con un paio di forbici. È fondamentale resistere a questa tentazione: tagliare un nodo vicino alla cute è estremamente pericoloso, poiché la pelle del gatto è sottile ed elastica e viene facilmente tirata all'interno del groviglio, con un altissimo rischio di ferite.

L'approccio deve essere invece paziente e delicato.

Gli strumenti giusti?

Ecco quali sono i nostri migliori alleati: un pettine a denti larghi per iniziare a separare delicatamente i peli ai bordi del nodo, un cardatore per lavorare sulle ciocche più piccole e uno spray scioglinodi specifico per uso veterinario, che ammorbidisce il pelo e facilita il lavoro.

La tecnica corretta prevede di tenere il nodo alla base con le dita, per evitare di tirare la pelle, e iniziare a pettinare delicatamente dalle estremità, risalendo progressivamente verso la radice.

Si può tentare di "aprire" il feltro con le dita, dividendolo in sezioni più piccole e gestibili.

Se il nodo è particolarmente ostinato o se il gatto mostra segni di forte stress o dolore, non si deve insistere, ma fermarsi.

In questi casi, la soluzione migliore è rivolgersi a un toelettatore professionista o a un veterinario, che dispongono di strumenti e tecniche (come le tosatrici professionali) per rimuovere il feltro in totale sicurezza.

Saper rimuovere un nodo è importante, ma come evitare che si formi?

Nel prossimo paragrafo scopriamo proprio come prevenire i nodi nel pelo del gatto.

La prevenzione: la strategia vincente contro i nodi

Una routine di spazzolatura costante è fondamentale per mantenere il mantello del tuo gatto sano e libero da grovigli. La frequenza dipende dal tipo di pelo: un gatto a pelo corto potrebbe aver bisogno di una spazzolata a settimana, mentre per un esemplare a pelo lungo è consigliabile un intervento quotidiano.

È importante abituare il gatto a questa pratica fin da cucciolo, associandola a un momento positivo, magari con qualche carezza o un piccolo premio.

Utilizzare lo strumento giusto, come una spazzola morbida o un cardatore specifico per il suo tipo di mantello, renderà l'esperienza più piacevole.

Gatto con pelo folto grigio | Rimosvet

Anche una corretta alimentazione è importante. Una dieta ricca e bilanciata, con il giusto apporto di acidi grassi essenziali come Omega-3 e Omega-6, contribuisce a rendere il pelo più forte, lucido e meno incline a spezzarsi e aggrovigliarsi.

Parallelamente, è importante effettuare controlli periodici, ispezionando con cura le zone più a rischio, dove l'attrito è maggiore: ascelle, addome, la zona dietro le orecchie e la base della coda.

In alcuni casi, la pelle del gatto può essere particolarmente sensibile e soggetta a irritazioni che lo portano a leccarsi eccessivamente o a trascurare la toelettatura.

Per queste situazioni, sotto la guida del proprio veterinario, possono essere utili trattamenti di supporto come i prodotti della linea Kanarescue®. Kanarescue® Bath è uno shampoo dermatologico a base di calendula, arnica e CBD idrosolubile, ingredienti che offrono un'azione lenitiva e calmante, mentre Kanarescue® Foam, una spuma senza risciacquo, con achillea e arnica che aiuta a idratare la cute e a lenire pruriti e arrossamenti.

Il Cannabidiolo sintetico (CBD), presente in entrambi i prodotti, possiede delle proprietà antiossidanti e protettive per la cute, contribuendo a mantenere l'equilibrio della pelle.

Adottare queste semplici abitudini non solo previene la formazione dei nodi, ma porta con sé una serie di benefici che vanno ben oltre l'aspetto estetico, migliorando la qualità della vita del nostro felino.

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I benefici di una cura costante: non solo un pelo senza nodi

Dedicare regolarmente tempo alla cura del mantello del proprio gatto è un gesto d'amore dai molteplici vantaggi. Il primo e più evidente è il miglioramento della salute della pelle.

La spazzolatura non si limita a rimuovere il pelo morto, ma agisce come un massaggio che stimola la circolazione sanguigna a livello cutaneo e aiuta a distribuire uniformemente il sebo, l'olio naturale prodotto dalla pelle, rendendo il pelo più lucido, forte e resistente agli agenti esterni.

Allo stesso tempo, la spazzolatura previene secchezza, forfora e irritazioni, mantenendo la barriera cutanea in perfetta forma.

Oltre ai benefici fisici, la toelettatura costante rafforza in modo significativo il legame affettivo tra te e il tuo gatto. Se introdotta in modo graduale e positivo, la spazzolatura diventa un rituale di coccole e di fiducia reciproca, un momento di calma e interazione che consolida il rapporto.

Per l'animale, vivere senza il fastidio costante di nodi che tirano la pelle significa meno stress e dolore, con un impatto positivo sul suo umore e sul suo comportamento generale.

Un gatto sereno è un gatto più felice.

Infine, c'è un vantaggio pratico non trascurabile per chi vive con lui: una spazzolatura regolare riduce notevolmente la quantità di pelo morto che si deposita su mobili, vestiti e pavimenti, contribuendo a mantenere l'ambiente domestico più pulito e igienico.


Gatto con nodi nel pelo: domande frequenti

Quali sono le zone del corpo del gatto più a rischio per la formazione di nodi e perché?

Le zone più soggette alla formazione di nodi sono quelle dove avviene un maggiore sfregamento o dove il gatto ha difficoltà a pulirsi da solo. Le aree critiche includono le ascelle, a causa del movimento continuo delle zampe anteriori; la zona dell'addome e dell'inguine, dove il pelo è spesso più fine e lungo; la base della coda e la parte posteriore delle zampe ("coulottes" nei gatti a pelo lungo). Anche l'area dietro le orecchie e sotto il collo, soprattutto se il gatto indossa un collarino, è particolarmente a rischio a causa dell'attrito costante.

Il mio gatto detesta essere spazzolato, come posso rendere questo momento meno stressante?

È fondamentale associare la spazzolatura a un'esperienza positiva. Inizia con sessioni molto brevi, anche solo di un minuto, quando il gatto è rilassato e tranquillo, magari dopo un pisolino. Usa una spazzola con setole morbide e inizia accarezzandolo nelle sue zone preferite. Premia ogni piccolo successo con una carezza, parole dolci o il suo snack preferito. Aumenta gradualmente la durata delle sessioni. Se il gatto si agita, interrompi e riprova in un altro momento. La pazienza e la costanza sono le chiavi per trasformare la toelettatura da un momento di lotta a un piacevole rituale.

Perché la prevenzione è la strategia migliore contro i nodi nel pelo del gatto?

La prevenzione è la soluzione più efficace perché evita la formazione dei nodi prima ancora che diventino un problema doloroso. Una spazzolatura costante rimuove il pelo morto, riduce i grovigli e mantiene il mantello sano e lucido. È consigliabile stabilire una routine in base al tipo di pelo del gatto, con spazzolate quotidiane per i soggetti a pelo lungo e settimanali per quelli a pelo corto. Abituare il gatto fin da cucciolo rende l’operazione più semplice e naturale. Oltre alla cura esterna, un’alimentazione equilibrata ricca di acidi grassi essenziali rinforza il pelo e ne migliora la resistenza. Così facendo, si garantisce benessere al gatto e si evita la necessità di interventi più invasivi.

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