In questo articolo parliamo di…
- La leishmaniosi può rimanere silente per anni: riconoscere anche i sintomi più lievi è fondamentale per anticipare la diagnosi e aumentare le possibilità di una gestione efficace dell'infezione.
- I segni cutanei come alopecia, ispessimento della cute, ulcere e onicogrifosi sono tra i primi sintomi visibili e spesso rappresentano l’allarme più precoce della malattia.
- Il coinvolgimento sistemico e degli organi interni, in particolare dei reni, segna uno stadio avanzato e potenzialmente letale della malattia: la tempestività nella diagnosi veterinaria può fare la differenza.
La malattia si manifesta con segnali che spesso appaiono lievi o generici, ma che se riconosciuti in tempo possono cambiare radicalmente l’evoluzione clinica
La leishmaniosi è una malattia parassitaria causata dal protozoo Leishmania infantum, trasmesso al cane attraverso la puntura di piccoli insetti, i flebotomi o pappataci, attivi soprattutto durante la stagione calda.
Una delle sue caratteristiche più insidiose è il periodo di incubazione estremamente variabile: possono trascorrere da pochi mesi fino a diversi anni prima che un cane infetto manifesti i primi segni clinici. Questo lungo silenzio rende la malattia un avversario difficile da identificare nelle sue fasi iniziali.
Molti animali, pur avendo contratto l'infezione, possono rimanere portatori sani per tutta la vita, senza mai sviluppare la malattia conclamata, ma rappresentando comunque un potenziale serbatoio per il parassita. Non tutti i cani infetti, infatti, sono serbatoi epidemiologici rilevanti, in quanto alcuni riescono a controllare l’infezione con bassa parassitemia.
Riuscire a riconoscere ogni singolo sintomo, anche quello apparentemente più banale, è quindi fondamentale.
L'osservazione attenta, infatti, permette di cogliere quei primi segnali che possono fare la differenza, spingendo il proprietario a consultare un veterinario per una diagnosi precoce, che a sua volta consente di gestire la malattia in modo più efficace, migliorando notevolmente la prognosi e la qualità di vita del nostro amico a quattro zampe.
L'attenzione si sposta dunque sui segnali visibili, in particolare quelli che interessano la pelle e le mucose, spesso i primi a comparire.
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I primi campanelli d'allarme: i sintomi cutanei e mucocutanei
I segni più evidenti e frequentemente riportati dai proprietari riguardano la cute e le mucose del cane. La manifestazione più classica è una perdita di pelo (alopecia) non pruriginosa, che inizia tipicamente in aree specifiche come il contorno degli occhi, il dorso del naso e la base delle orecchie.
La pelle sottostante appare spesso secca, squamosa, simile a forfora (dermatite esfoliativa).
Con il progredire della malattia, la cute può ispessirsi e screpolarsi, una condizione nota come ipercheratosi, particolarmente visibile sui cuscinetti plantari e sul tartufo.
Non è raro osservare anche la formazione di lesioni ulcerose che faticano a cicatrizzare, specialmente nelle zone di pressione come gomiti e garretti, o la comparsa di piccoli noduli sottocutanei.
Un altro segnale molto caratteristico e frequente è l'onicogrifosi, ovvero una crescita abnorme, rapida e a volte deforme delle unghie, che diventano fragili e spesse.
Sebbene questi segni cutanei siano molto indicativi, essi rappresentano solo la punta dell'iceberg di un'infezione che sta lavorando in profondità, pronta a manifestarsi anche a livello sistemico.

Quando la malattia si manifesta a livello sistemico: i segni viscerali
Se i sintomi cutanei sono la facciata visibile della leishmaniosi, i segni sistemici o viscerali ne rappresentano il nucleo più profondo e preoccupante. Quando il parassita si diffonde nell'organismo, inizia a colpire organi e apparati interni, causando una serie di sintomi più generali che riflettono uno stato di malessere diffuso.
Uno dei più comuni è un'inspiegabile perdita di peso, che spesso avviene nonostante l'appetito del cane rimanga invariato o addirittura aumenti.
A questo si associano spesso letargia e una ridotta tolleranza all'esercizio fisico: il cane appare più stanco, apatico e meno propenso al gioco.
La linfoadenomegalia, ovvero l'ingrossamento generalizzato dei linfonodi esplorabili (come quelli sottomandibolari, prescapolari o inguinali), è un altro reperto clinico estremamente frequente.
A volte può comparire una febbre intermittente, che va e viene senza una causa apparente. Anche gli occhi possono essere coinvolti, con la comparsa di congiuntiviti, uveiti o cheratiti che possono compromettere la vista.
Questi segnali indicano che la malattia sta avanzando, ma esistono manifestazioni ancora più gravi che evidenziano il coinvolgimento di organi vitali.
Segni meno comuni ma gravi: l'impatto su reni e altri organi
Il coinvolgimento degli organi interni rappresenta lo stadio più critico della leishmaniosi canina e può portare a complicazioni severe. Il bersaglio principale del parassita è il rene.
L'insufficienza renale è, infatti, la causa di morte più comune nei cani affetti da questa patologia.
I primi segnali di un problema renale possono essere difficili da riconoscere e includono un aumento della sete (polidipsia) e un conseguente incremento della produzione di urina (poliuria). Il proprietario potrebbe notare che il cane beve più del solito o chiede di uscire più frequentemente.
Man mano che la funzionalità renale peggiora, possono subentrare sintomi più gravi legati all'accumulo di tossine nel sangue.
Altri segni meno frequenti ma altrettanto importanti includono dolori articolari, che si manifestano con zoppia o rigidità nei movimenti, e problemi di coagulazione.
Tra questi, l'epistassi (sanguinamento dal naso) seppur descritta in letteratura, non è comune. Occasionalmente, possono comparire anche disturbi gastrointestinali come vomito o diarrea.
Di fronte a un quadro clinico così complesso e variegato, diventa evidente che solo l'intervento di un professionista può fare chiarezza.
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L'importanza della diagnosi veterinaria: cosa fare in caso di sospetto
Di fronte a uno o più dei sintomi descritti, è imperativo non tentare diagnosi improvvisate e rivolgersi senza indugio al proprio medico veterinario.
La leishmaniosi è una malattia complessa la cui diagnosi non può basarsi unicamente sull'osservazione dei segni clinici, poiché questi possono essere comuni a molte altre patologie.
Il veterinario procederà con una visita approfondita e prescriverà una serie di esami specifici.
Gli esami del sangue e delle urine sono imprescindibili per valutare lo stato di salute generale dell'animale e la funzionalità degli organi, in particolare dei reni.
Successivamente, si ricorre a test più mirati, come i test sierologici, che rilevano la presenza di anticorpi contro il parassita, o la PCR (Reazione a Catena della Polimerasi), che ricerca direttamente il DNA della Leishmania in campioni biologici.
È fondamentale distinguere tra un "cane infetto" (sieropositivo ma senza sintomi) e un "cane malato" (con segni clinici attivi).
Solo una diagnosi certa e tempestiva permette di instaurare il protocollo di gestione più adeguato, migliorare la qualità della vita del cane e limitare la progressione della malattia.
La prevenzione e la vigilanza rimangono le armi più importanti a disposizione di ogni proprietario.
La gestione dei sintomi cutanei: un supporto dopo la diagnosi
Una volta confermata la diagnosi e avviata la terapia sistemica dal veterinario, per assicurare al cane una migliore qualità di vita, è opportuno prendersi cura anche dei sintomi cutanei.
Per far ciò, sotto la guida del tuo veterinario, puoi utilizzare prodotti naturali che agiscono come coadiuvanti. Significa che non sostituiscono il trattamento veterinario, ma agiscono in maniera complementare, in questo caso aiutando a migliorare la salute della pelle dell'animale.
Vediamo qualche dettaglio in più.
Per le lesioni esterne, come ulcere e ferite che stentano a rimarginarsi, Hypermix® può essere utilizzato come supporto locale. È un prodotto a base vegetale, con estratti di neem e iperico, ingredienti noti in letteratura per proprietà antisettiche e cicatrizzanti, che possono contribuire a sostenere i processi di riparazione cutanea.
L'iperico però è fotosensibilizzante per cui si dovrà tenere il cane così trattato lontano dalla luce solare.
Per il malessere cutaneo più diffuso, come dermatosi, prurito e irritazioni, la linea Kanarescue® offre un supporto mirato al benessere dell'animale. Grazie al CBD idrosolubile, sintetizzato e privo di metalli pesanti, e agli altri ingredienti presenti, può contribuire ad alleviare le irritazioni cutanee, fornendo sollievo locale.
Il Kanarescue® Bath, uno shampoo dermatologico con calendula e arnica, è ideale come trattamento di supporto grazie all'azione lenitiva delle sostanze che lo compongono durante il bagno.
Per un sollievo rapido e senza risciacquo, ecco la Kanarescue Foam, con achillea e arnica, ingredienti che possono svolgere un’azione idratante ed emolliente, contribuendo al sollievo delle aree più arrossate.
Si ricorda che l'uso di qualunque prodotto, anche naturale o di supporto, deve sempre essere concordato con il veterinario curante.
Sintomi Leishmaniosi: domande frequenti
Un cane con leishmaniosi è sempre un cane malato?
No, è fondamentale distinguere tra infezione e malattia. Un cane può risultare positivo ai test per la leishmaniosi (sieropositivo) ma non mostrare alcun sintomo clinico. In questo caso si parla di "cane infetto" ma asintomatico. Il suo sistema immunitario sta tenendo sotto controllo il parassita, impedendogli di causare danni evidenti. Tuttavia, questi animali possono sviluppare la malattia in un secondo momento, specialmente in condizioni di stress o a causa di altre patologie. Per questo motivo, anche un cane infetto ma non malato richiede un monitoraggio veterinario costante per intervenire tempestivamente qualora la malattia dovesse manifestarsi.
Quanto tempo passa tra il contagio e la comparsa dei sintomi?
Il periodo di incubazione della leishmaniosi canina è estremamente variabile e imprevedibile. In alcuni cani, i primi sintomi possono comparire già dopo 3-4 mesi dalla puntura del flebotomo infetto. In altri, invece, il parassita può rimanere latente per anni, a volte anche fino a 7 anni, prima di dare origine a segni clinici evidenti. In una parte dei soggetti, la malattia potrebbe non manifestarsi mai clinicamente per tutta la vita dell'animale. Questa lunga e silente incubazione rende la prevenzione (attraverso l'uso di specifici prodotti repellenti) e i controlli veterinari periodici ancora più importanti.
La perdita di pelo è sempre un sintomo di leishmaniosi?
Sebbene l'alopecia, specialmente quella intorno agli occhi, sia uno dei sintomi più caratteristici della leishmaniosi, non è un segnale esclusivo di questa malattia. Molte altre condizioni possono causare la perdita di pelo nel cane, tra cui allergie (alimentari o ambientali), parassiti esterni come acari della rogna, infezioni fungine (micosi), disturbi ormonali (es. ipotiroidismo) o stress. Per questo motivo, è essenziale non giungere a conclusioni affrettate. Qualsiasi alterazione del mantello deve essere valutata da un medico veterinario, che potrà eseguire gli esami necessari per arrivare a una diagnosi differenziale corretta e stabilire la causa esatta del problema.